8 Settembre 2014
XYLELLA

XYLELLA: “IMMEDIATAMENTE LO STATO DI CRISI. BENE LA NOMINA DEL COMMISSARIO”
L’olivicoltura del Salento non è di serie B

“Bene gli ultimi provvedimenti approvati dalla Regione Puglia, a cui va dato seguito immediatamente, a partire dalla dichiarazione richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di stato di crisi, attraverso la quale potranno essere attivate misure determinanti per il futuro delle aziende olivicole salentine riguardanti la moratoria sul credito e gli interventi sui contributi previdenziali. Intanto, vanno rese obbligatorie le buone pratiche agronomiche stigmatizzate nelle linee guida della Regione con relative sanzioni, perché tutti devono sentirsi responsabili del contenimento della malattia. Accolta la nostra richiesta di nominare un commissario ad acta che affronti gli effetti da patogeno da quarantena con poteri trasversali. Va il nostro plauso alla Regione per aver affidato ai Consorzi di Difesa l’attività di monitoraggio che partirà ad oras. Ora si dovranno assegnare maggiori risorse alla ricerca”.
E’ stato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, a chiarire la posizione dell’Organizzazione agricola nel corso dell’audizione in IV Commissione del Consiglio regionale.
“D’ora in avanti – ha aggiunto Corsetti - i provvedimenti dovranno trovare attuazione immediata, compreso il sostegno finanziario per i vivaisti”.
Il Presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno, ha tenuto a stressare alcuni passaggi dirimenti. “Evidentemente non è chiaro a tutti – ha detto Piccinno – che la Xylella sia un agente esterno mai ritrovato prima in Europea. Respingiamo la teoria secondo la quale il comparto nel Salento si sia macchiato di incuria, perché l’olivicoltura in provincia di Lecce non è certamente di serie B. Per questo potremmo ipotizzare una richiesta di risarcimento danni collettiva. Si dovrà mettere in campo in Salento le migliori pratiche ambientali anche attingendo ai fondi del PSR Puglia” e rivolgendosi all’Assessore Barbanente il Presidente Piccinno ha aggiunto che “la delibera urbanistica è eticamente comprensibile, ma è fatta sull’onda dell’emotività e non risolve problemi, dato che sono già vigenti norme per evitare le speculazioni edilizie”.

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