Serve una stretta per la deroga UE all’impianto di mandorlo in area infetta da Xylella fastidiosa per garantire la necessaria diversificazione colturale e non condannare le province di Lecce, Brindisi e Taranto a una monocoltura, con il rischio che un virus alieno azzeri il patrimonio produttivo del territorio, come già avvenuto con la Xylella che ha azzerato il 40% del patrimonio produttivo della regione Puglia. E’ quanto chiede Coldiretti Puglia, sollecitando una decisione immediata dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia alla luce delle evidenze scientifiche già documentate dal CNR di Bari alla Regione Puglia nel 2018.
“E’ determinante aprire all’impianto anche di altre specie arboree come il mandorlo e il ciliegio, oltre alla vite e al fico, per poter utilizzare al meglio i 25 milioni di euro messi a disposizione verso altre colture dal Piano anti Xylella dei 300 milioni di euro e dare una iniezione di risorse alla ricerca con i 20 milioni di euro da destinare agli studi scientifici e alla sperimentazione per ricostruire al meglio il patrimonio produttivo e paesaggistico del 40% della regione colpita dalla Xylella”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Le indagini diagnostiche sulle piante delle varietà di ciliegio dolce e mandorlo selezionate, a seguito dell’esposizione sia all’inoculo artificiale sia ad adulti di sputacchina con elevata incidenza di infezioni di Xylella fastidiosa, hanno dimostrato – rileva Coldiretti Puglia sulla scorta dello studio scientifico dell’IPSP del CNR di Bari – che la presenza del batterio risulta in media inferiore all’11% su mandorli e ciliegi. Questo dato confrontato con quanto ottenuto nelle tesi con piante di olivo, con la media di piante infette del 74,43%, indica una percentuale significativamente più bassa di infezione di mandorlo e ciliegio.
“E’ indispensabile liberalizzare i reimpianti con l'adeguata diversificazione colturale per una ricostruzione efficace dal punto di vista economico e paesaggistico. L’Osservatorio Fitosanitario regionale ha la facoltà – insiste il presidente Muraglia - di derogare al divieto di impianto delle piante ospiti della Xylella Fastidiosa nell’area dichiarata infetta. La ricerca ha dimostrato che il ciliegio e soprattutto il mandorlo, per cui il territorio salentino è vocato, hanno caratteri di resistenza non dissimili da quelle delle varietà di olivo Leccino e FS17”.
Nel caso di ciliegio e mandorlo è stata osservata sia una minore suscettibilità alle infezioni, che un ridotto impatto sintomatologico delle infezioni, dato che la manifestazione dei sintomi – riferisce Coldiretti Puglia - fa riferimento principalmente a bruscature fogliari, che non evolvono in disseccamenti delle branche, come invece accade per le infezioni su olivo o altre specie ospiti.
La diversificazione colturale è un passaggio fondamentale – conclude Coldiretti Puglia - per una ricostruzione efficace dal punto di vista economico e paesaggistico, puntando oltre che sulle due varietà resistenti di ulivo Leccino e FS17, sempre con il supporto della scienza, su altre varietà tipicamente mediterranee come il mandorlo o il fico, perché bisogna ridare agli agricoltori le chiavi delle loro aziende e il loro futuro, attraverso i reimpianti, gli innesti e la sperimentazione, privilegiando tutte le piante ospiti appartenenti a varietà per le quali vi sia una evidenza scientifica, anche se non definitiva, su tolleranza e resistenza al batterio.