Altri 45 ulivi e 1 oleandro sono risultati infetti alla Xylella fastidiosa nelle province di Brindisi e Taranto. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base dei risultati delle analisi condotte sul materiale vegetale campionato, pubblicati su InfoXylella. I nuovi positivi interessano quasi esclusivamente la provincia di Brindisi con 27 ulivi infetti a Carovigno, 12 a Ostuni, 1 a San Vito dei Normanni e 5 in provincia di Taranto in agro di Crispiano, oltre ad 1 oleandro sempre a San Vito dei Normanni.
“Avanza inarrestabile la malattia ad Ostuni, la nuova Oria, con una pressione fortissima della malattia. E’ evidente l’urgenza di procedere con tempestività agli espianti delle piante infette per estinguere i focolai e arginare la progressione della malattia che continua ad avanzare”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Per accelerare gli espianti, al fine di dare supporto concreto alle misure di contenimento imposte dalla Comunità europea – aggiunge Coldiretti Puglia - potrebbero essere proprio le imprese agricole, in possesso di requisiti e attrezzature specifiche, a poter svolgere le attività di espianto, funzionali al contenimento della malattia, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura e al mantenimento dell’assetto idrogeologico, attraverso la costituzione di un apposito elenco in deroga al codice degli appalti, ai sensi dell’art. 15 del D.Lgs. 228/2001 recante “Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell’art. 7 della legge 5/03/2001 n. 57. “Monitoraggi e campionamenti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione. Va rifinanziata nel 2020 l’attività di monitoraggio dell’insetto vettore – insiste il presidente Muraglia - strumento essenziale per tracciare il percorso e lo stato di avanzamento degli stadi di vita della ‘sputacchina’ e rendere maggiormente efficaci le ‘buone prassi’ in agricoltura”.
“La Regione Puglia in una lettera ai Prefetti ha comunicato la necessità che sia gli agricoltori che gli hobbisti si rechino in campagna per dare corso alle buone pratiche nelle zone di contenimento e cuscinetto, ottemperando così alle misure fitosanitarie obbligatorie. Andrebbe estesa tale indicazione anche alle zone ex contenimento, perché è importante creare una minima cintura di sicurezza contro l’insetto vettore ‘la sputacchina’, causa della diffusione della fitopatologia. Al contempo il sistema dei monitoraggi e dei campionamenti va potenziato, perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici”, conclude il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.