4 Febbraio 2016
XYLELLA

 
XYLELLA: DOPO 2 ANNI E 9 GIORNI SI A DECRETO MINISTERIALE PER VIA LIBERA SPOSTAMENTO PIANTE DA ITALIA E PUGLIA; ORA LABORATORIO A CIELO APERTO

“Sono passati 2 anni e 9 giorni da quando la Commissione europea, il 13 febbraio 2014, emanò la decisione di esecuzione – commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - relativa alle misure per impedire la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa (Well e Raju), proibendo di fatto lo spostamento in uscita di piante destinate alla piantagione, oltre che dalla provincia di Lecce, dalle regione Puglia e dall’Italia. Lo schema di decreto ministeriale approvato dalla Conferenza Stato Regioni per l’istituzione dell'Area indenne da Xylella per tutto il territorio nazionale, compreso la regione Puglia è un primo risultato importante per i vivaisti che hanno di fatto pagato a caro prezzo, al pari degli olivicoltori, le ripercussioni della diffusione del patogeno”.
“Restano fuori la zona infetta e la zona di sorveglianza - incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - che non devono essere abbandonate al loro destino. Il prossimo passo è dare sostanza al laboratorio scientifico a cielo aperto, comprendente l’intera area dichiarata infetta da Xylella fastidiosa dove si possa realizzare un’infrastruttura immateriale, individuando  indubitabilmente le varietà resistenti al patogeno, che sia nodo di una rete di relazioni tra ricerca scientifica e aziende agricole, tra ipotesi scientifiche e trasferimenti di conoscenze, tra formazione degli operatori e informazione dei cittadini. La decretazione del Salento come unica area europea affetta da Xylella e la formazione di uno stabile cordone sanitario a nord di Lecce devono essere affrontate costruendo traiettorie di futuro per olivicoltori, frantoi, cooperative salentini e vivaisti”.
Al contempo Coldiretti Puglia chiede che l’Osservatorio fitosanitario regionale deve lavorare a pieno regime per garantire l’attività di sorveglianza e controllo. Gli olivicoltori non vanno lasciati in balia delle onde, va loro indicato un percorso chiaro – continua Coldiretti - affinché siano svolte regolarmente in campo le buone pratiche agronomiche e anche i Comuni e tutti gli enti pubblici devono garantire pulizia di fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e demaniali.

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