20 Settembre 2014
VITIVINICOLO

 VINO: CALO DELLE QUANTITA’ PRODOTTE E DEI CONSUMI NONOSTANTE CIO’ GARANTITA ANCHE NEL 2014 LA TENUTA DEL SETTORE VITIVINICOLO PUGLIESE
Garantita anche nel 2014 la tenuta del settore vitivinicolo, nonostante la ostile situazione congiunturale e climatica.
“In Puglia la vendemmia è iniziata in ritardo. L’andamento climatico non ha certamente giovato alle nostre uve, tanto da determinare un calo delle quantità del 40% circa. E’ il tempo di fare un bilancio degli ultimi vent’anni che hanno visto il settore impegnato in una seria rivoluzione colturale e culturale che lo ha reso il testimonial dell’agroalimentare pugliese competitivo ed evoluto.  Oggi serve un ulteriore cambio di passo. Restano aperte sia come Paese Italia che come Regione Puglia le questioni  legate alla definizione e al rispetto delle regole alla tutela delle indicazioni geografiche e dei marchi, alla determinazione di un giusto rapporto qualità-prezzo per tutte le fasce di prodotto, alla definizione e conoscenza dei dati produttivi e di mercato, alla migliore utilizzazione dei risultati della ricerca anche per contrastare gli effetti del clima impazzito e alla necessità di promuovere su scala internazionale le nostre produzioni in modo meno frammentario ed episodico, sfruttando la Misura 133 del PSR che ha ancora una dotazione finanziaria non utilizzata di oltre 3milioni di euro. In quest’ottica chiediamo che la Regione Puglia convochi un tavolo urgente anche per rispondere alle necessità delle imprese colpite da piogge torrenziali e grandinate”
E’ il quadro illustrato dal Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, nel corso del convegno organizzato alla Fiera del Levante sui fattori di competitività dell’agroalimentare pugliese. 
Nel 2013 il top produttivo era spettato proprio alla Puglia che con 10,6 milioni di ettolitri (+37%) aveva sorpassato il Veneto (+10% a 10 milioni tondi).
“Il vino oggi testimonia un processo di rigenerazione realizzato da un sistema di imprese che si è posto l’obiettivo – ha aggiunto Angelo Corsetti,  Direttore di Coldiretti Puglia - di offrire nel bicchiere un intero territorio fatto del patrimonio genetico dei suoi vitigni, delle sue ricchezze endogene, del clima, di paesaggio, di testimonianze artistiche e naturali. Si tratta di un patrimonio di innovazione e competitività acquisite che va tutelato dagli attacchi dell’agropirateria che colpisce anche la Puglia ed i nostri vini sono a forte rischio imitazione. Ecco a cosa servono i marchi di qualità, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto. La rintracciabilità ed i marchi, peraltro, non sono meri principi teorici e filosofici, piuttosto valori economici che le imprese agricole e l’intero territorio di produzione devono recuperare”.
Tanti sforzi necessitano di un’attività costante di “prevenzione e contrasto delle attività criminali – ha denunciato Pietro Quaranta, Direttore dell’ICQRF di Bari - che inquinano il mercato del vino. I numeri di sequestri e denunce ci impongono di non abbassare la guardia contro lo scippo di identità e di valore che il territorio quotidianamente subisce ad opera della criminalità organizzata”.
Illustrando il bando regionale per finanziare gli impianti di spumantizzazione appena pubblicato, l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni, ha spiegato che “si tratta di una politica regionale coerente con l’impegno di questi anni per la valorizzazione delle nostre uve e dei nostri vini e fa il paio con una attività, che dal blocco dei diritti di reimpianti fuori regione, passa per tutte le misure sulla modernizzazione e l’innovazione in cantina. I vini spumanti che un tempo erano costretti a migrare, dunque, d’ora in poi potranno prodursi direttamente in Puglia, chiudendo una filiera di eccellenza che apre anche nuove interessanti prospettive di mercato”.
Grande exploit della Puglia dei vini rosati, con il 40% della produzione nazionale. E proprio i rosati fanno registrare la crescita del consumo superiore al 13%, in controtendenza rispetto al dato generale sui consumi.
“Negli ultimi 50 anni siamo scesi da 70 litri di vino pro capite all’anno a 36-37 litri. E la media continua a scendere dell’1% annuo - ha affermato Domenico Bosco, responsabile vinicolo di Coldiretti. Con l’aumento dei prezzi il trend potrebbe farsi ancor più negativo, anche perché il contesto non aiuta. Il vino è un motore economico che in Italia genera nove miliardi di fatturato annuo e impiega più di un milione di persone ha portato a casa un grande risultato sul fronte della semplificazione, Si tratta di un documento che unifica tutte le disposizioni che disciplinano la materia del comparto vitivinicolo, attualmente contenute in svariati testi normativi”.
Sul fronte della ulteriore evoluzione del settore, Luigi Roselli del Dipartimento di Scienze Agroambientali e Territoriali UniBA ha spiegato che “attraverso un rafforzamento dei diversi meccanismi di coordinamento sia verticale (cooperative) che orizzontale (consorzi di tutela), il sistema viti-vinicolo pugliese avrebbe dimensioni sufficienti per raggiungere elevati livelli di efficienza produttive e per aggredire efficacemente i mercati internazionali sia emergenti (Russia, Cina) che in espansione (Stati Uniti, Canada, Regno Unito) imponendo l’origine «Puglia» come una sorta di «brand» qualificante per tutti i vini della regione”.

SONDAGGIO

Come scegli il cibo, quali sono le motivazioni alla base delle tue scelte alimentari?

TERRAINNOVA

 

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi