15 Dicembre 2022
VINO: ENTRO IL 30 MARZO LE DOMANDE PER GLI AIUTI AGLI INVESTIMENTI, LE ISTRUZIONI DEL MASAF

Pubblicate le istruzioni del Masaf per l’applicazione della misura degli investimenti nel settore vitivinicolo per la campagna 2023-2024. Si tratta di un intervento finalizzato a sostenere investimenti in impianti di trattamento, infrastrutture vinicole anche per la commercializzazione che portino a un miglioramento del rendimento globale dell’impresa  in termini di competitività e di risposta alla domanda del mercato, di miglioramento dei risparmi energetici, dell’efficienza e della sostenibilità.

La domanda va presentata  entro il 30 marzo.

L’aiuto è concesso alle imprese del settore impegnate in almeno una delle attività indicate dal decreto: produzione di mosto di uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche ottenute dalle aziende, acquistate o conferite dai soci; produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche  o mosto dell’azienda, acquistati o conferiti dai soci anche per la commercializzazione; elaborazione, affinamento e confezionamento del vino conferito dai soci o acquistato anche per la commercializzazione con l’esclusione dai contributi per le aziende che svolgono solo attività di commercializzazione; produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori se la domanda di aiuto è finalizzata a realizzare un nuovo impianto o una infrastruttura vinicola.

Possono accedere all’aiuto anche le organizzazioni interprofessionali e i Consorzi di tutela.

Il sostegno agli investimenti realizzati da micro, piccole o medie imprese  può coprire fino al 40% della spesa sostenuta che arriva al 50% nelle Regioni classificate come meno sviluppate.

Il tetto scende a un massimo del 20% se l’investimento è realizzato da un’impresa “intermedia” con meno di 750 dipendenti e un fatturato inferiore a 200 milioni. Anche in questo caso il limite è del 25% nelle Regioni di convergenza.

Aiuto al 19% per le grandi imprese con oltre 750 dipendenti e più di 200 milioni di fatturato.

E’ possibile chiedere il pagamento anticipato che non può però superare l’80% del contributo della Ue. In questo caso è però richiesta una fidejussione pari al 110% del valore dell’anticipo.

L’allegato al decreto precisa gli investimenti ammessi al contributo per ciascuna Regione e Provincia autonoma.

Per approfondimenti e predisposizione delle domande le aziende vitivinicole possono rivolgersi alle sedi territoriali della Coldiretti.

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