Pubblicate le istruzioni del Masaf per l’applicazione della misura degli investimenti nel settore vitivinicolo per la campagna 2023-2024. Si tratta di un intervento finalizzato a sostenere investimenti in impianti di trattamento, infrastrutture vinicole anche per la commercializzazione che portino a un miglioramento del rendimento globale dell’impresa in termini di competitività e di risposta alla domanda del mercato, di miglioramento dei risparmi energetici, dell’efficienza e della sostenibilità.
La domanda va presentata entro il 30 marzo.
L’aiuto è concesso alle imprese del settore impegnate in almeno una delle attività indicate dal decreto: produzione di mosto di uve ottenuto dalla trasformazione di uve fresche ottenute dalle aziende, acquistate o conferite dai soci; produzione di vino ottenuto dalla trasformazione di uve fresche o mosto dell’azienda, acquistati o conferiti dai soci anche per la commercializzazione; elaborazione, affinamento e confezionamento del vino conferito dai soci o acquistato anche per la commercializzazione con l’esclusione dai contributi per le aziende che svolgono solo attività di commercializzazione; produzione di vino attraverso la lavorazione delle proprie uve da parte di terzi vinificatori se la domanda di aiuto è finalizzata a realizzare un nuovo impianto o una infrastruttura vinicola.
Possono accedere all’aiuto anche le organizzazioni interprofessionali e i Consorzi di tutela.
Il sostegno agli investimenti realizzati da micro, piccole o medie imprese può coprire fino al 40% della spesa sostenuta che arriva al 50% nelle Regioni classificate come meno sviluppate.
Il tetto scende a un massimo del 20% se l’investimento è realizzato da un’impresa “intermedia” con meno di 750 dipendenti e un fatturato inferiore a 200 milioni. Anche in questo caso il limite è del 25% nelle Regioni di convergenza.
Aiuto al 19% per le grandi imprese con oltre 750 dipendenti e più di 200 milioni di fatturato.
E’ possibile chiedere il pagamento anticipato che non può però superare l’80% del contributo della Ue. In questo caso è però richiesta una fidejussione pari al 110% del valore dell’anticipo.
L’allegato al decreto precisa gli investimenti ammessi al contributo per ciascuna Regione e Provincia autonoma.
Per approfondimenti e predisposizione delle domande le aziende vitivinicole possono rivolgersi alle sedi territoriali della Coldiretti.