23 Maggio 2016
VINO

 OLTRE 883 DOMANDE PER  4.076 ETTARI NUOVI VIGNETI; 5 VOLTE EFFETTIVA DISPONIBILITA’ ASSEGNATA  
 
“Se da un lato il bando per l’assegnazione di superfici vitate è da leggere positivamente perché ha fermato l’emorragia dei diritti di reimpianto finiti principalmente nelle regioni del nord Italia, depauperando il potenziale viticolo pugliese, dall’altro il sistema delle assegnazioni va revisionato con urgenza, per combattere fenomeni speculativi, accompagnando il criterio del pro-rata – ovvero “più chiedo più ricevo” - con altri meccanismi di salvaguardia. Il fatto che la soglia dell’1% della rispettiva superfice vitata regionale sia stata superata in tutte le regioni salvo pochissime eccezioni evidenzia le criticità del DM 15 dicembre 2015”. E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a commentare i numeri che rappresentano la vera e propria corsa all’assegnazione delle superfici vitate attraverso il bando per la presentazione delle domande per l’assegnazione delle autorizzazioni di impianto di nuovi vigneti.
Le superfici assegnate in Puglia sono pari ad 860 ettari (l’1% dell’intera superfice regionale, il 21% delle autorizzazioni richieste), ma le domande presentate sono state ben 883 per un totale di 4.076 ettari.
“Alla luce della grande richiesta – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – è opportuno ipotizzare sin d’ora di anticipare il prossimo bando a valere sul 2017 già alla fine del 2016, in modo da poter recuperare un anno concedendo le future autorizzazioni ai produttori sin dai primi giorni del 2017, in condizione così di impiantare subito i vigneti autorizzati nella primavera prossima”.
Sebbene si possa condividere un approccio di gestione più semplificato, non necessariamente basato su bandi strutturati con criteri di ammissibilità e priorità, si ritiene necessario e imprescindibile – continua Coldiretti - che un “bando semplice” legato al criterio del riparto proporzionale come quello attuale, sia accompagnato da opportuni meccanismi di salvaguardia ed equità da fenomeni speculativi, basati sulla determinazione di un tetto massimo di superficie richiedibile e/o per singola assegnazione, una soglia di esenzione al di sotto di una determinata superficie dall’applicazione della decurtazione proporziona e una più attenta valutazione delle superfici eleggibili.
L’opportunità di nuove superfici vitate è stata concessa con l’entrata in vigore il primo gennaio 2016 della nuova normativa comunitaria sulla gestione degli impianti vitati basata sul sistema delle autorizzazioni che ha opportunamente concesso la possibilità di incrementare le superfici vitate pur all’interno di regole ben precise che scongiurassero il rischio liberalizzazione.
Come già evidenziato a suo tempo è necessario - precisa la Coldiretti - che le scelte nazionali prevedano una gestione attiva del potenziale produttivo per scongiurare il rischio che l’assenza di regole utili, in nome della semplificazione, danneggi il settore.

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