3 Settembre 2008
VENDEMMIA

Una vendemmia caratterizzata dalla siccità quella 2008, con una performance tutto sommato buona in termini di qualità e quantità. 
“La Puglia è una regione – riferisce il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - a forte rischio desertificazione. L’andamento dei fenomeni siccitosi che caratterizzano il periodo primaverile/estivo è determinato, oggi più che mai, dalle piogge invernali. Essendo stato l’inverno 2007/2008 scarsamente piovoso, i quantitativi di acqua negli invasi sono ridotti ai minimi termini e non essendo dotata la Puglia di acqua propria e di infrastrutture idriche adeguate, le produzioni agricole quali ortaggi, uva da tavola, oliveti irrigui sono a rischio. Sottoposti a pericoloso stress idrico anche i vitigni pregiati pugliesi”.
Meno delicata la situazione dell’uva da tavola che non è risultata particolarmente danneggiata dalla scarsità di acqua. “La crisi idrica ha avuto, invece, ripercussioni gravi – riferisce il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - sui costi di produzione, già gravosi a causa del caro carburanti. Le primizie quali black magic, vittoria e uva apirene hanno registrato un buon andamento di mercato, eccezion fatta per l’ultimo scorcio di agosto quando il mercato è stato invaso da prodotto proveniente dalla Grecia e dall’Egitto, Paese per cui il dazio doganale è stato abbattuto a 51 euro al chilogrammo di prodotto esportato. Grande lo sforzo profuso dai nostri imprenditori per orientarsi su cultivar che per qualità fisiche e organolettiche riescono a soddisfare positivamente il mercato. Determinante sarebbe attuare iniziative anche pubblicitarie per aumentare il consumo di uva da tavola in Italia, attraverso la presenza capillare in tutti i punti vendita di prodotti ortofrutticoli e per tutto il periodo della produzione (giugno – dicembre), ciò anche attraverso la promozione del prodotto”.
Diverso il ragionamento relativo ai prezzi. “La forbice – denuncia Donato Fanelli, produttore di uva da tavola di Conversano – tra i prezzi riconosciuti in campagna rispetto a quelli pagati dai consumatori finali è enorme. Parliamo per esempio dell’uva Italia: il produttore ne vende un chilo in campagna al commerciante a euro 0,50, il commerciante lo rivende alla grande distribuzione a euro 1,20, la grande distribuzione lo propone al consumatore a euro 2,99. Questo quanto è accaduto oggi. Per non parlare delle polemiche montate artatamente sul colore del prodotto”.
Capitolo a parte merita l’andamento della vendemmia dell’uva da vino, fortemente condizionata dalla siccità.
PRIMITIVO (TARANTO) – “Fino a 10 giorni fa la produzione stava tenendo – dice Luigi Primicerj del Consorzio Produttori Vini di Manduria – ma la perdurante siccità sta facendo precipitare la situazione. Lo stress idrico ha fatto seccare le foglie basali e già ci sono grappoli appassiti. Il danno c’è e si vede. Tutto sta ad assicurare l’irrigazione nei prossimi giorni, per evitare che le scottature blocchino di fatto la maturazione. Stiamo monitorando costantemente la situazione, per valutare l’esatta entità del danno”.
NEGROAMARO (SALENTO) –  “Il 2008 può essere annoverato tra le annate meno piovose con 165 millimetri di pioggia – riferisce Angelo Maci, Presidente di Cantine Due Palme di Cellino San Marco (Brindisi) – dato tanto più preoccupante se si pensa che risulta pari alla metà delle piogge del 2007, già scarsissime rispetto ad una media di 500/600 millimetri. Ciò ha comportato un danno enorme a carico degli alberelli non irrigui. Le foglie risultano bruciate, la maturazione si è interrotta e ciò riguarda almeno il 40% delle piante, con una produzione che risulterà sicuramente di pessima qualità. Riusciremo ad assicurare una produzione di elevata qualità, addirittura superiore a quella del 2007, perché il 70% dei 160mila quintali di uve conferite alla cantina dai nostri soci e accuratamente selezionato risponde ai parametri che ci siamo imposti per produrre vini eccellenti”.
NERO DI TROIA, BOMBINO BIANCO, PAMPANUTO (BARI) – “I vitigni presentano foglie secche e grappoli fortemente provati da stress idrico – riferisce Biagio Stragapede, Presidente Cantina Crifo di Ruvo di Puglia – e ciò avrà come ripercussione diretta un abbattimento della resa che scenderà al 50/60%. E’ alquanto improbabile che le piante possano riportare danni permanenti”.

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