Anche la Corte dei Conti lancia l’allarme sulla mancata spesa dei fondi comunitari, con la Puglia che corre il rischio di restituire all’UE 257 milioni di euro se non saranno spesi entro il 31 dicembre 2020. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in riferimento all’allarme della Corte dei Conti sul fatto che l’Italia è ancora fanalino di coda in Europa per l'assorbimento dei fondi strutturali Ue nel 2019.
Dallo stato di avanzamento al mese di ottobre 2020 emerge – sottolinea Coldiretti Puglia – una situazione drammatica in un momento di grave emergenza economica ed occupazionale dovuta alla pandemia Covid, con l’erogazione di appena 578 milioni di euro rispetto alla dotazione complessiva del PSR Puglia 2014 – 2020 di 1,6 miliardi di euro, a causa dell’eccesso di burocrazia, problemi informatici e conseguenti ricorsi al Tar e per la strutturazione dei Bandi.
“Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose ma anche per non ripetere gli stessi errori per i progetti del Recovery fund. La Coldiretti ha ripetutamente evidenziato questo rischio, purtroppo con pochi riscontri. Il nuovo governo regionale è chiamato a recuperare ritardi enormi e le strutture amministrative a dare risposte immediate. Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe in questo momento un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse a costruire il proprio futuro e soprattutto per le imprese che in molti casi stanno lottando per la loro sopravvivenza”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
La Puglia ha speso solo il 35,6% delle risorse del Psr, per cui “Coldiretti ribadisce la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate – aggiunge Muraglia - per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica”, insiste Muraglia.
E’ mancata finora una strategia chiara per uscire dal pantano dei ricorsi e risolvere le criticità di attuazione – insiste Coldiretti Puglia - con la beffa subita dagli imprenditori agricoli che non hanno potuto investire ed il fallimento sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state finanziate.
Dall’analisi dei dati sullo stato di attuazione del Psr Puglia 2014-2020 emergono forti criticità, perché la Regione Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse PSR – conclude Coldiretti Puglia - ed è l’ultima nella spesa delle risorse pubbliche.