8 Aprile 2011
TERRANOSTRA

Sono 450.000 le presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche pugliesi, con un volume d’affari di 15 milioni di euro. Si tratta di cifre considerevoli se si pensa che le strutture attive sono poco meno di 300. Ciò testimonia che il turismo pugliese non è solo mare, piuttosto volano per lo sviluppo di tutto il territorio, elemento di promozione del paesaggio, della cultura e degli stessi prodotti agroalimentari locali.
Secondo i dati Istat riferiti al 2009, i numeri dell’agriturismo in Puglia registrano un segno positivo: risulta cresciuto quello in termini assoluti del numero di aziende, dello 0,8 % quelle che si dedicano alla ristorazione, del 21,4 % quelle dedite alla degustazione e del 5,6% le imprese con alloggi.
“L’andamento del comparto avrebbe registrato risultati anche più ragguardevoli se gli operatori agricoli avessero già potuto contare sulla nuova Legge regionale dell’Agriturismo, attesa dal 2006. E’ ormai improcrastinabile che il quadro normativo sia trasparente ed univoco e approdi a breve in Consiglio regionale. Così non sarà vanificato il lavoro fin qui svolto e verrà riconosciuto il ruolo determinante degli operatori agrituristici nell’attività di promozione e valorizzazione del territorio rurale”. Così il Presidente di Terranostra Puglia, Gianvincenzo De Miccolis Angelini, ha aperto la conferenza stampa di Terranostra, in occasione dell’edizione targata 2011 di Expolevante.
L’offerta di attività ricreative e culturali è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamente del 26,5 e del 22,4 percento. “Il turismo enogastronomico è un settore che in Italia vale 5 miliardi di euro – ha detto Gianfranco Viesti, Presidente della Fiera del Levante - e che anche in Puglia sta vivendo una fase positiva. Merito dei prodotti tipici, che costituiscono uno dei principali motivi di attrazione della nostra regione per i turisti, in particolare stranieri. È necessario, allora, valorizzare ulteriormente le eccellenze del nostro patrimonio per attrarre nuovi flussi di visitatori nei territori rurali e dare maggiore impulso all’economia e all’occupazione locale”.
“L’agriturismo si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy – ha dichiarato il Vicepresidente Nazionale di Terranostra, Pietro Tarasi - unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale con il raddoppio dei viaggi. Sono raddoppiati gli italiani che hanno fatto le vacanze in Italia per motivi enogastronomici nel 2010 con circa 2,7 milioni di viaggi svolti pari al 4,2 per cento. L'Italia è l’unico paese al mondo che puo' contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 221 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.511 specialita' tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 504 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt)”.
Molti di questi prodotti possono essere gustati in uno degli 8.000 agriturismi di Terranostra in Italia, ma anche acquistati nei 705 mercati degli agricoltori di Campagna Amica presenti su tutto il territorio nazionale dove si trovano percorsi enogastronomici, città del gusto, fiere e sagre territoriali che sostengono il settore.
“Anche il turismo ecologico registra un andamento record – ha incalzato il Segretario Nazionale di Terranostra, Silvia Bosco - aumento del fatturato e delle presenze, anche per l’offerta di sistemazioni low cost in agriturismi o campeggi. E' significativa, tra gli amanti della vacanza a contatto con la natura, la presenza dei giovani tra i 16 ed i 30 anni che sono ben il 23,2 % mentre per quanto riguarda le strutture di ospitalità ad essere privilegiati rispetto alle tradizionali vacanze sono gli agriturismi, scelti da oltre il 20 per cento dei vacanzieri ecologici. In sintesi è cresciuto di un ragguardevole 27% il dato relativo all’affluenza di turisti stranieri, l’offerta di attività ricreative e culturali è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamente del 29 e del 24 percento”.
Ma la gita in agriturismo è anche l'occasione per far conoscere, soprattutto ai bambini, gli animali di fattoria (galline, mucche, cavalli), assistere alla mungitura, alla posa delle uova od imparare a fare il formaggio o la pasta fatta in casa ed anche per vedere affascinanti strumenti di lavoro ed attrezzature agricole, moderne e del passato, dal vecchio aratro ai potenti trattori. 
“Molti agriturismi mettono a disposizione – spiega il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - anche spazi attrezzati per pic-nic all'aria aperta che rispettano le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali. Grandi opportunità anche dalla vendita diretta: il 40% delle aziende regionali vendono prodotti propri ed il 20% prodotti biologici. Trova conferme l’andamento del turismo mordi e fuggi: prenotazioni a ridosso delle festività, soggiorni brevi, magari ripetuti nel corso dell'anno e richieste volatili, caratterizzano la domanda degli ospiti italiani e stranieri, sempre più attenti all’ecoturismo”.
L’agriturismo ha aumentato la disponibilità di accoglienza turistica, offrendo una lettura positiva del territorio pugliese e, pertanto, lo sviluppo dell’agriturismo significa maggiore capacità di attrazione da parte della Puglia a beneficio dell’intera economia regionale. L’ospitalità nelle strutture aziendali assume una rilevanza fondamentale per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale: senza il presidio del territorio, le tanto apprezzate “masserie” andrebbero inesorabilmente in rovina o, peggio, diventerebbero facile preda di attività illegali.

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