19 Gennaio 2016
SEQUESTRI

 FRODI: COLDIRETTI, IN PUGLIA 35MILA QUINTALI DI CAGLIATE IMPORTATE DIVENGONO MOZZARELLA ‘MADE IN ITALY’; CONSUMATORI IGNARI
La mozzarella e il fior di latte sono i formaggi più acquistati dai pugliesi e per questo sono certamente i più esposti a frodi e sofisticazioni. “In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’estero raggiungono i 2,7 milioni di quintali e i 35mila quintali di prodotti semi-lavorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, ‘manipolati’ e trasformati in prodotti lattiero-caseari “Made in Puglia”. Per questo in soli 10 anni hanno chiuso circa 3.800 stalle, una agonia veloce e drammatica degli allevamenti, con un crollo pari ad oltre il 58% del patrimonio zootecnico pugliese.  La straordinaria azione di controllo delle forze dell’ordine non basta più. Deve essere accompagnata da misure strutturali e per questo è necessario estendere l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte a lunga conservazione (UHT), latticini e formaggi, al fine di combattere le frodi E garantire la trasparenza sulla qualità dei prodotti in vendita e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori”. E’ il commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia del sequestro ad opera dei carabinieri NAS di Bari, in una azienda casearia della Murgia barese di  3 tonnellate e mezzo di cagliata di provenienza estera (tedesca e irlandese) in pessimo stato di conservazione e priva delle specifiche di legge.
“Il consiglio che possiamo dare ai consumatori – dice il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti -  è di stare attenti ai prezzi di vendita dei prodotti. Per produrre un chilogrammo di mozzarella, per esempio, si sostengono costi per il latte di almeno 3,5 euro/kg, per cui il prezzo al pubblico di un chilo di mozzarella vaccina di qualità non dovrebbe essere inferiore ai 7,5/8 euro/kg. L’impennata di frodi e sofisticazioni è determinata dal fatto che i consumi di mozzarelle e formaggi sono comunque buoni e la domanda del nostro mercato interno risponde ancora positivamente e gli agropirati non si lasciano sfuggire l’occasione di fare business milionari”.
Per le evidenti e incontrollabili anomalie di mercato con i prezzi del latte alla stalla sempre al di sotto dei costi di produzione del latte stesso sono riuscite a sopravvivere in Puglia con grande difficoltà  appena 2.700 stalle. In particolare i mangimi (+9,1%) ed il costo energetico (+8%) hanno notevolmente appesantito il bilancio delle aziende zootecniche regionali  e, ad oggi, si può calcolare un costo medio di produzione del latte nell’intervallo tra i 41 e 43 €uro/quintale alla stalla. I nostri allevamenti versano in una grave situazione, dovuta non solo alla crisi, ma anche e soprattutto a queste evidenti anomalie di mercato. E solo la ‘Guerra del Latte’ di Coldiretti che ha caratterizzato i mesi appena trascorsi è riuscita a sventare il tentativo unilaterale dell’industria di tagliare ulteriormente i compensi del latte alla stalla. A farne le spese gli allevatori e i consumatori ignari perché manca l’etichettatura dell’origine del latte che, fatta eccezione per il latte fresco e i formaggi DOP, consente d’importare latte e prodotti caseari dall’estero e trasformarli in prodotti «italiani» rendendo indistinto oltre il 40% della produzione nazionale.

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