5 Settembre 2015
RICERCA

 XYLELLA: ORA È CERTIFICATO,  IL CONTAGIO NON RIGUARDA LA VITE
Va eliminata dall'elenco delle specie ospiti
 Il comparto vivaistico fattura 20milioni di euro l'anno, con una produzione di 12 milioni di piante e 70mila giornate lavorative garantite all'indotto
"La notizia della certificazione che il contagio non riguarda la vite incoraggia ad andare avanti senza indugi nella ricerca e auspichiamo possa tradursi a livello comunitario nella eliminazione della vite dall'elenco delle specie ospiti del ceppo CoDiRO sottoposte a regolamentazione nella modifica in occasione del Comitato Fitosanitario Permanente del 17-18 settembre a Bruxelles, nell'ambito del quale dovranno essere assunte le decisioni in merito alla modifica della normativa dell'Unione su Xylella fastidiosa. Perché è preoccupante la situazione dei vivaisti salentini, denunciata ripetutamente dal Consorzio Vivaisti Viticoli Pugliesi Miggiano che ha chiesto un aiuto concreto per un comparto che fattura 20milioni di euro l'anno, con una produzione di 12 milioni di piante e 70mila giornate lavorative garantite all'indotto, bloccato per la malattia e per l'embargo di Paesi come Francia, Marocco, Algeria..". È fiducioso il Presidente dea Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, circa le ricadute che potranno sortire i risultati dei test effettuati dall'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) del CNR e dal Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti (Di.S.S.P.A.) dell'Universita' degli Studi di Bari che sono durati piu' di 12 mesi e hanno riguardato diverse varieta' di vite.
"Solo attraverso la ricerca - aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo - si può fare chiarezza circa le tante notizie allarmistiche e prive di fondamento che hanno causato pesanti danni al settore.
La ricerca ha un ruolo determinante perché fino al 2013  in Europa non c’era traccia di Xylella ed era conosciuta (da 130 anni) solo nelle Americhe e Taiwan. Per fortuna la vite ad oggi risulta immune al ceppo: almeno il rischio di una “nuova fillossera” per ora è scongiurato".
Lo studio che certifica il fatto che Il ceppo di Xylella per il genere Vitis, denominato CoDiro, e rinvenuto a Lecce, non contamina la vite protegge i 39 milioni di valore delle esportazioni Made in Italy realizzati nel 2014 di talee innestate e barbatelle di vite, messe a rischio da ingiustificate misure protezionistiche adottate da diverse Paesi.

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