L'agroalimentare è il settore più sensibile perché ai ritardi e alla perdita di opportunità commerciali si aggiungono la distruzione e il deprezzamento che subiscono prodotti deperibili, quali latte, carne, frutta e verdura.
Allarmati i telegrammi urgenti che Coldiretti Puglia ha scritto nelle ultime ore alle Prefetture per denunciare la difficile situazione a carico del comparto agroalimentare pugliese a causa dello sciopero dei Tir.
“Le ragioni della protesta relativa al caro carburanti sono sacrosante – dice il Presidente della Coldiretti Puglia, Piero Salcuni – ma i prodotti deteriorabili come latte e ortaggi non possono subire blocchi e vanno consegnati. Gli imprenditori agricoli risultano tre volte penalizzati, a causa dell’aumento del costo del carburante, del blocco della produzione e/o della commercializzazione dei prodotti e perché devono assumersi anche il costo dello smaltimento”.
Agricoltura e pesca sono settori fortemente condizionati dal caro carburanti sia per le lavorazioni dei terreni e la trasformazione dei prodotti, ma anche per la conservazione degli alimenti ed il trasporto, dato che l'86 per cento delle merci viaggia ancora, purtroppo, su strada.
“In un momento economico già difficile, ai danni immediati – sottolinea il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - si sommano quelli futuri perché ci sono accordi commerciali che rischiano di saltare per la mancata consegna, a vantaggio delle importazioni. Bisogna trovare un soluzione che nell’ambito delle reali possibilità garantisca lo svolgimento del lavoro”.