Pubblicate le graduatorie delle domande relative al 1° scorrimento del Bando per il primo insediamento dei giovani Ismea 2019 che interessano anche la Puglia, in attesa del prossimo bando che sarà attivato all’inizio del 2020, una opportunità imperdibile, commenta Coldiretti Puglia, per le migliaia di giovani a cui è stato negato il sogno di lavorare in agricoltura per colpa di errori tecnici, ritardi, scaricabarile, che hanno fatto scivolare la Puglia definitivamente all’ultimo posto della classifica nazionale per la spesa dei fondi comunitari del PSR, secondo i dati della Rete Rurale Nazionale, con una spesa ferma al 21,71 %, la più bassa d’Italia.
“E’ stata un fallimento la gestione del PSR Puglia anche sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state accolte per colpa degli errori di programmazione dell’Amministrazione Regionale con il rischio concreto di restituzione dei fondi disponibili a Bruxelles. Sul bando del PSR per i giovani, a fronte delle 5.202 domande presentate, solo 750 sono state ammesse all’istruttoria, poco più di 1 domanda su 10. Di queste solo 1 risulta istruita”, fa sapere Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il bando di ISMEA è aperto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, che si insediano in agricoltura per la prima volta e facilita l’accesso alla terra da parte di giovani aspiranti agricoltori. E’ stato autorizzato anche il 2° scorrimento della graduatoria per 22 domande “ammesse all’istruttoria non finanziabili” ed è possibile consultare e scaricare le graduatorie dalla cartella “Primo Insediamento – Bando 2019” della sezione “Primo insediamento ISMEA” del portale e-learning di Coldiretti.
“Sono ancora troppe le “molestie” che subisce un giovane che vuole fare impresa in agricoltura. Aspettare oltre tre anni – aggiunge Benedetta Liberace, leader di Coldiretti Giovani Impresa Puglia - per poter trasformare il proprio sogno in attività imprenditoriale agricola, per colpa di una burocrazia che spesso compromette il destino di un’impresa giovane, sottrarre ricchezza alla Puglia e all’Italia. In Puglia sono 5mila i giovani ‘aspiranti’ agricoltori che hanno sperato di poter partecipare lealmente ad una ‘gara’ per poter accedere a finanziamenti che consentirebbero loro di investire, vivere e lavorare in agricoltura e invece si sono sentiti traditi”.
La burocrazia ruba fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda, ma soprattutto frena con le inefficienze – conclude Coldiretti Puglia - l’avvio di nuove attività e l’ingresso di giovani nell’attività di impresa di cui la Puglia ha enorme bisogno per tornare a crescere.