18 Febbraio 2008
PREZZI

“Magari fosse vero che Bari è la città meno cara d’Italia e che in Puglia la spesa è più conveniente che in altre regioni. Le condizioni perché i prezzi dei prodotti agroalimentari acquistati dai consumatori siano allettanti ci sono tutte, a partire dalla possibilità di comprare prevalentemente prodotto locale, eppure la forbice tra il campo e la tavola è sempre enormemente larga”. Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, commenta i dati diffusi da ‘Il Sole 24 Ore’ che ha stilato una graduatoria della convenienza della spesa, piazzando Bari ai vertici della classifica della convenienza.
Per calmierare i prezzi la Coldiretti sta spingendo sulla vendita diretta in campagna e sui farmer market che rispondono all’esigenza di garantire ai consumatori sicurezza alimentare e certezza dell’origine dei prodotti che acquistano.
“Entrando nel vivo dell’indagine condotta dal quotidiano economico – continua Salcuni – è nostro convincimento che ad abbassare la media dei prezzi siano proprio i prodotti che paradossalmente dovrebbero costare di più come l’olio extravergine di oliva. In considerazione delle fasi della filiera e della lavorazione, per aver segnalato un costo medio di € 4,73, ci chiediamo di quale olio si tratti”.
Differente il ragionamento per pane, latte e pasta, dove i prezzi sono alti quanto quelli delle regioni del Nord.
“Oltre all’olio extravergine di oliva, sono gli ortaggi ad abbassare la media della spesa – spiega il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - ed a rimetterci è esclusivamente l’imprenditore orticolo. I prezzi sono così bassi che gli orticoltori in molti casi preferiscono non raccogliere il prodotto. Il riacutizzarsi del freddo degli ultimi giorni ha fatto emergere una triste realtà che ci impone di essere realisti fino in  fondo: il caldo concorre a peggiorare una situazione determinata, nei fatti, dalla sostanziale modifica delle abitudini alimentari del 75 per cento delle famiglie, con oltre la metà che ha variato la tipologia di prodotti consumati e non acquista frequentemente ortaggi, probabilmente perché poco consoni allo stile di vita delle donne che lavorano”.
I numeri disegnano una difficile realtà commerciale: 0,35 euro/Kg per le cime di rapa, 0,15 €/Kg per i broccoli, 0,12 €/Kg per la bietola, mentre la cicoria, sia la viarietà liscia sia quella con la cima di Galatina, non riesce a trovare mercato. Drammatica la situazione per le insalate che gli imprenditori agricoli preferiscono lasciare in campo per risparmiare almeno i costi della raccolta.

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