4 Marzo 2009
POLITICA AGRICOLA COMUNE

“Il settore agricolo deve sfruttare al meglio tutte le opportunità offerte dalla Politica Agricola Comune e dalla Condizionalità in agricoltura. Si tratta di oltre 600 milioni di euro da destinare a circa 260.000 imprese agricole pugliesi che non possono lasciarsi sfuggire tale opportunità. L’ambiente, l’innovazione, la crescita economica rappresentano, infatti, questioni di centrale importanza anche per l’agricoltura e per i territori rurali che non possono prescindere da un’efficace politica che promuova le infrastrutture, i servizi, l’innovazione tecnologica, il rispetto dell’ambiente, allo scopo di creare un contesto vitale e attraente per le imprese e per gli abitanti delle aree rurali”. Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ha aperto i lavori del seminario di studi sul tema “L’HEALTH CHECK DELLA PAC E LA CONDIZIONALITÀ”, organizzato a Bari per le regioni del Mezzogiorno, il primo di tre incontri promossi dalla Coldiretti a livello nazionale.
Le questioni ambientali rivestono un ruolo fondamentale nella politica agricola comune. Due sono gli aspetti essenziali: l'integrazione delle problematiche ambientali nella normativa che disciplina la PAC e lo sviluppo di pratiche agricole che consentano di conservare l'ambiente e salvaguardare il paesaggio. “E’ bene tener presente – ha ribadito Antonio De Concilio, Direttore Coldiretti Puglia – che i fondi comunitari definiti per il 2007/2013 saranno gli ultimi riservati alla Puglia nell’ambito di una politica di sviluppo delle Regioni svantaggiate dell’UE. Dobbiamo, quindi, puntare ad un modello di sviluppo locale che abbia nel territorio, nella caratterizzazione delle produzioni, nella differenziazione economica, sociale ed ambientale i suoi elementi vincenti che innestandosi su un tessuto di piccole e medie imprese possa far riferimento a politiche di sostegno che operino in maniera sinergica”.
In tale ottica le politiche dell'UE, segnatamente la politica agricola comune, mirano sempre più a prevenire i rischi di degrado ambientale, incoraggiando al tempo stesso gli agricoltori a continuare a svolgere un ruolo positivo nella salvaguardia del paesaggio e dell'ambiente grazie a misure mirate di sviluppo rurale e contribuendo a garantire la redditività dell'agricoltura nelle diverse regioni dell'UE.
“La condizionalità – ha spiegato Paolo Magaraggia della Coldiretti di Bruxelles - persegue due obiettivi di carattere generale, promuovere un'agricoltura sostenibile - a questo scopo, l'agricoltore è tenuto a rispettare i vari elementi che compongono la condizionalità – e rendere la PAC più compatibile con le aspirazioni della società in senso lato, in quanto è sempre  più diffusa l'opinione che i pagamenti  non debbano più essere concessi agli agricoltori che non rispettano certe norme elementari in alcuni importanti settori della politica pubblica. La Commissione è convinta che si debbano raggiungere questi due obiettivi per garantire l'avvenire della PAC. La strategia agroambientale della PAC è mirata in larga parte a migliorare la sostenibilità degli ecosistemi agricoli”.
Le misure adottate per integrare nella PAC le problematiche ambientali comprendono requisiti di tipo ambientale (condizionalità) e incentivi (ritiro di superfici dalla produzione) inseriti nella politica di mercato e dei redditi, come pure misure ambientali mirate nel quadro dei programmi di sviluppo rurale (regimi agroambientali).
All’incontro hanno partecipato Antonio Frattarelli, Direzione Generale  Sviluppo Rurale, Infrastrutture e Servizi del Ministero delle Politiche Agricole, Fabrizio De Filippis, docente dell’Università Roma Tre, Norbert Müller, Assistente Agricolo – Germania, Katalin Herbály-Hekli, docente universitario Szolnok College – Ungheria, Luigi Trotta, Dirigente Servizi di Sviluppo Agricolo dell’Assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari.

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