3 Ottobre 2008
ORGANIZZAZIONE

“Anche per effetto dei cartelli, nonostante dall'inizio dell'anno le quotazioni del grano siano crollate di un terzo, i prezzi di pane e pasta non accennano a diminuire, con una divaricazione degli andamenti divenuta insostenibile. Caduto l'alibi che per mesi ha giustificato i rincari, i prezzi non scendono e hanno raggiunto valori medi di 2,80 euro al chilo per il pane e di 1,5 euro al chilo per la pasta, secondo il servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole”. E’ tornato sulla vicenda dei prezzi il Presidente Nazionale della Coldiretti, Sergio Marini, a Bari per partecipare all’incontro dei quadri dirigenti della Coldiretti di tutta la Puglia”.
IL GRANO SCENDE, IL PANE NO - Il grano duro (per la pasta) è, oggi, quotato attorno ai 30 euro al quintale, con un calo del 40 per cento rispetto all'inizio dell'anno, mentre il grano tenero (per il pane) oscilla attorno ai 20 euro al quintale con una riduzione del 35 per cento. Altro annoso problema è l’origine del prodotto agricolo. La Puglia è la regione leader in Italia per la produzione di grano duro con una Produzione Lorda Vendibile di 230milioni di euro. La superficie investita a grano duro è la più estesa tra tutte le altre colture praticate e da sola rappresenta ¼ dell’intera Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) regionale ed oltre il 60% della produzione regionale si concentra nelle province di Foggia e Bari, specialmente, in zone agrarie quali il tavoliere di Foggia e la pianura della Capitanata meridionale, ed in provincia di Bari, la fossa premurgiana. Nonostante ciò, gli industriali della pasta utilizzano solo il 20% di prodotto regionale, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che arrivano nel nostro Paese da Canada, Bangladesh ….per produrre pasta "Made in Italy" senza che sia indicato in etichetta”.
LOTTA A FRODI E SOFISTICAZIONI - “E’ allarme per gli sbarchi nei porti pugliesi di prodotti alimentari destinati ad essere spacciati come Made in Puglia con l’aumento record in quantità nelle importazioni in Italia di olio di oliva (+29 per cento), di concentrato di pomodoro cinese (+180 per cento), di frutta (+ 11 per cento), per non parlare del grano. In questi giorni – proprio a causa dell’ennesimo caso di allerta sanitario in Cina, causato da latte in polvere contaminato da melamina – non si contano più i sequestri di magazzini cinesi e la chiusura di ristoranti cinesi. La Cina è il Paese che ha ricevuto dall'Unione Europea il maggior numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari, perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, sulla base della Relazione sul sistema di allerta per alimenti e mangimi nel 2007. E sempre nel 2007 sono quasi triplicate le importazioni di pomodoro concentrato per un quantitativo che equivale a circa un quarto dell'intera produzione di pomodoro coltivata in Italia. La Puglia è leader nella produzione di pomodoro con i suoi 2,7 milioni di quintali che incidono sulla produzione nazionale per il 35%. E’ evidente, dunque, il danno arrecato alle imprese agricole pugliesi e alle produzioni tipiche e di qualità regionali dalle 82.000 tonnellate di concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina per produrre salse "italiane".
INFLAZIONE, VENDITA DIRETTA E FARMERS’ MARKET - “L’incremento medio di spesa alimentare per il 2008 per famiglia è di 332 euro annuali, anche se i maggiori rincari si fanno sentire a carico delle famiglie numerose con 3 o più figli che arriveranno a spendere 476 euro in più all’anno. Per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria limentare e solo 17 centesimi agli agricoltori che devono affrontare i costi crescenti delle materie prime e dell’energia.
Abbiamo già dato vita con successo ad un centinaio di iniziative sperimentali in molte città italiane e proprio in Puglia sono stati aperti 3 Farmers’ market, 2 a Taranto e 1 a Bari. E sempre in Puglia negli ultimi si è registrato un incremento esponenziale del numero di imprese agricole che effettuano vendita diretta. Una fotografia della situazione regionale parla di oltre 2.000 imprese agricole che hanno incrementato le proprie entrate aziendali attraverso la vendita diretta. Le imprese particolarmente attive operano nei settori ortofrutticolo (30%), vitivinicolo (27,6%), formaggi (27%), olio extravergine di oliva (21%), carni e salumi (8,1%)”.  
ALIMENTAZIONE E SALUTE - “I risultati di un’indagine promossa dal Ministero della Salute indicano che all’età di 9 anni in città campione della Puglia il 23,9% dei bambini è in sovrappeso ed il 13,6% è obeso, confermando la più elevata prevalenza di obesità nelle regioni del sud. Fermare la vendita delle merendine e dei dolci nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione anche da sgranocchiare e in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità. Un obiettivo che può anche essere incentivato con l'aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo in Puglia e dove è possibile acquistare a prezzi calmierati frutta fresca e ortaggi, come alimento rompi-digiuno per una merenda sana, alternativa al ‘cibo spazzatura’”.

SONDAGGIO

Come scegli il cibo, quali sono le motivazioni alla base delle tue scelte alimentari?

TERRAINNOVA

 

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