22 Novembre 2013
OLIVICOLTURA

 DISSECCAMENTO RAPIDO DELL’OLIVO
NESSUN RISCHIO PER LA VITE. URGENTE INDIVIDUARE LA PROFILASSI  
PER PREVENIRE LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA
Riconoscere agli imprenditori olivicoli
l’importante opera di cordone sanitario

“Desolante lo spettacolo che si è presentato ancora un a volta ai nostri occhi. Il fenomeno del disseccamento degli ulivi a causa della batteriosi esige tempestività nell’isolamento del ceppo batterico e nell’immediata individuazione delle pratiche agronomiche della profilassi utile a prevenire il diffondersi della malattia, in modo da evitare che vengano intraprese strade inutili, schizofreniche, quanto dannose per le aree olivetate del Salento. Va riconosciuta agli imprenditori olivicoli l’importante opera di cordone sanitario a beneficio dell’intera collettività e monitorato con maggiore attenzione l’ingresso di piante ornamentali dall’estero. Per fortuna, intanto, sappiamo che il batterio non attacca la vite. Ora attendiamo il protocollo dell’Osservatorio Fitosaniario Regionale, già a buon punto ma non ancora completato, che indichi esattamente le prescrizioni da seguire, evitando così un intervento repressivo della Comunità Europea”. E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a raccontare quanto stamani la delegazione della Coldiretti Puglia, guidata dallo stesso Cantele e dal Direttore regionale, Antonio De Concilio, ha potuto constatare nel corso dell’ennesimo sopralluogo in agro di Copertino e Gallipoli, due delle zone più colpite dal ‘Complesso del disseccamento rapido dell’olivo’.
“Anche i rami più giovani, dopo gli interventi di potatura - aggiunge il Direttore De Concilio -  presentano i sintomi della batteriosi. Ufficializzeremo un documento che focalizza la necessità di indennizzo per sostenere gli imprenditori agricoli nelle proprie attività così gravemente compromesse. Chiediamo ancora una volta di mettere freno a dichiarazioni e narrazioni fantasiose, quanto prive di fondamento rispetto ad una emergenza che va trattata con la massima sensibilità e delicatezza. Vanno al contempo evitate – incalza De Concilio - inutili quanto strumentali psicosi che rischiano di arrecare danno alla campagna olivicola-olearia, in considerazione del fatto che le olive in grado di produrre olio sono di ottima qualità e non risultano interessate dalla malattia. Non da ultimo va sostenuto il mondo della ricerca, affinché pervenga all’incontrovertibile identificazione del ceppo batterico e di tutte le altre eventuali concause biotiche ed ambientali, per procedere alle prove di patogenicità e, accertato  il comportamento sull’olivo, possano individuarne i sistemi più efficaci di lotta”.
“Riteniamo che si debbano individuare efficaci misure finanziate dal PSR Puglia  – ricorda il Presidente della Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno – per rendere gli imprenditori agricoli soggetti attivi nella eradicazione della malattia, oltre a indennizzarli rispetto ad eventuali perdite di reddito. Al contempo va eliminato il  divieto relativo alla bruciatura del materiale proveniente dalla potatura e dai residui vegetali potenzialmente ospitanti il parassita e va prevista l’assegnazione della maggiorazione dell’accredito d’imposta per carburante ad accisa agevolato – continua Piccinno - alle aziende che debbono provvedere alla pulizia della vegetazione spontanea per eliminare gli insetti vettori con una meticolosità che va ben oltre l’ordinarietà e meccanismi di anticipazione, a valersi sulle risorse regionali e nazionali da individuarsi per far fronte ai costi per gli interventi necessari nelle zone focolaio e per le aziende vivaistiche, compreso il mancato reddito”.
A ciò si aggiunga la necessità di potenziare la ricerca su tutti i possibili vettori, la cui individuazione è determinante al fine di rendere  efficace e meno empirica la strategia per fermare una patologia che sta mettendo a serio rischio il disseccamento e lo sradicamento di circa 6.000 alberi di olivo, tra cui molti secolari, disseminati su oltre 8.000 ettari di superficie agricola provinciale.

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