9 Febbraio 2016
OLIO

 OLIO: ALLARME FRODI IN PUGLIA DA ACCESSO A DAZIO 0 DI 70MILA TON DA TUNISIA, IMPORT SUPERA DI GRAN LUNGA EXPORT; LA SCHEDA DELLE PRATICHE FRAUDOLENTE
“Il sostegno all’economia della Tunisia non può gravare sulle spalle degli olivicoltori pugliesi. Circa il presunto deficit del mercato italiano che secondo l’UE ha necessità di importare olio dall’estero, è oltremodo ‘curioso’ – rileva il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - che le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia ammontino in media a circa 87.000 tonnellate annue, contro le 38.000 tonnellate di oli esportati. C’è qualcosa che non va. Prima l’Italia deve vendere il suo olio e, poi, può aprire le frontiere agli oli esteri. In considerazione della posizione ribadita dall’UE, auspichiamo che i nostri Parlamentari europei non abbassino la guardia perché il rischio di frodi e sofisticazioni, al quale già la Puglia è esposta quotidianamente, aumenterebbe in misura esponenziale. Tra l’altro, ad essere importati sarebbero tutti i tipi di olio di oliva tunisino – aggiunge Cantele - per cui non devono essere rispettati i requisiti ambientali e fitosanitari rigidi cui i prodotti europei devono attenersi, immettendo sul mercato italiano prodotto di discutibile qualità e sicurezza alimentare, oltre a creare una evidente quanto sleale e concorrenza”.
L’accesso temporaneo supplementare sul mercato europeo di olio d'oliva tunisino a dazio zero, 35mila tonnellate extra per il 2016 e altrettante nel 2017, oltre alle 56.700 attuali che già hanno fatto aumentare del 734 per cento le importazioni nel 2015, porterebbe nel 2016 ad un + 1248% l’import di olio dal paese extracomunitario in soli due anni.
“Non accetteremo speculazioni – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – e crolli repentini e ingiustificati dei prezzi. Nel corso dell’ultimo decennio le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute più rapidamente delle esportazioni, confermando il sostanziale deterioramento della posizione competitiva della filiera pugliese. Gli oli stranieri vengono importati principalmente da Spagna, Grecia e Tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e utilizzati dagli imbottigliatori per l’ottenimento di blend con oli regionali”.
E’ urgente la completa applicazione – sollecita Coldiretti Puglia - delle norme già varate con la legge salva olio, la n. 9 del 2013 e di accelerare il percorso del disegno di legge che reca le “nuove norme in materia di reati agroalimentari”.

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