11 Giugno 2012
OLIO

Importante l’azione di contrasto delle forze dell’ordine che va sostenuta con chiari provvedimenti legislativi, come il disegno di legge recante “NORME SULLA QUALITA' E LA TRASPARENZA DELLA FILIERA DEGLI OLI DI OLIVA VERGINI”. "Il testo che ha trovato immediato riscontro in entrambi i rami del Parlamento - ha spiegato la Senatrice Colomba Mongiello, componente della 9^ Commissione agricoltura e produzioni agroalimentari del Senato - accoglie le istanze della filiera di produzione e commercializzazione dell'olio di oliva, proponendo una serie di misure, a partire da un'etichettatura che indichi con maggiore chiarezza la provenienza dell'olio, a tutto vantaggio del Made in Italy e dei consumatori. Lo scopo è quello di proteggere la qualità dei nostri oli nazionali e assicurare la corretta informazione sui mercati. E' necessario predisporre nuove condizioni di leggibilità delle etichette, rivedere la norma sugli alchilesteri per impedire mescolanze con olio di qualità dubbia, contrastare le frodi e le agropiraterie e inasprire le pene. Grazie anche la fatto che il testo è sostenuto da tutte le forze politiche - conclude Colomba Mongiello - auspichiamo nella rapida approvazione di un testo condiviso che introduca norme attese da tempo".
Assolutamente in linea con la battglia in favore dell'olio 'made in Italy' l'Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno, che chiede al Governo italiano di essere maggiormante presente ed incisivo: "Vorrei capire il Governo Monti da che parte sta. Noi siamo tra i principali finanziatori della Comunità Europea e, di contro, siamo quelli che ricevono meno a livello comunitario. Non è possibile che povvedimenti determinanti per il settore agricolo vengano sistematicamente bloccati e vanificati a livello comunitario. Io sono dalla parte della lobby dei produttoro olivicoli, dove lobby non significa nulla di losco e di oscuro, piuttosto qualcosa che vuole rappresentare e riconoscere la dignitià ai nostri produttori e alla nostra regione".
Uno dei comparti più colpiti da frodi e sofisticazioni è proprio quello olivicolo-oleario, così come dimostrato "dal sequestro odierno di olio contraffatto - ha spiegato il Comandante Area Sud dei Nas, Alessandro Lombardi - ben 2.500 litri di olio di oliva privi di rintracciabilità, oltre a 5.000 litri di olio contenuti in silos, palesemente contraffatto e dichiarato come extravergine. Per non parlare dei 73 kg. di clorofilla e 4 barattoli di betacarotene sufficienti per tramutare fraudolentemente un’ingente quantità di olio di semi o di scarsa qualità in olio di altissimo pregio. L’utilizzo della clorofilla e del betacarotene è fondamentale per trarre in inganno il consumatore in quanto serve a colorare del tipico verde degli oli di qualità grazie all’utilizzo di soli 2 centilitri per litro. L’ingente quantità di sostanze avrebbe consentito di immettere nel circuito commerciale 500mila litri di olio extra vergine di oliva contraffatto".

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