17 Gennaio 2008
OLIO

Anche in questo caso Coldiretti Puglia si costituisce parte civile
 
“Il sequestro a Foggia di un quintale di sostanza colorante oleosa (clorofilla) utilizzata per adulterare l'olio è la dimostrazione della valenza e dell’impatto che il decreto sull'indicazione obbligatoria della provenienza in etichetta dell'olio vergine ed extravergine, entrato in vigore proprio oggi, avrà dal punto di vista economico e della sicurezza alimentare. Esprimiamo plauso per il lavoro svolto dai carabinieri del nucleo di Bari dei NAS che hanno scoperto il deposito clandestino utilizzato per l’adulterazione dell’olio e hanno arrestato il titolare del ‘cosiddetto oleificio’. E’ nostro fermo intendimento costituirci anche in questo caso parte civile contro l’ennesima aggressione al settore oleario, al territorio e al ‘made in Puglia’”. Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ha commentato la notizia diffusa dalle agenzie di stampa  sull’operazione dei NAS, compiuta nell'ambito di controlli disposti per contrastare le contraffazioni nel settore alimentare. Sarebbero in corso, tra l’altro, accertamenti su 3.500 lattine dirette in Gran Bretagna, , recanti indicazioni fasulle e destinate a contenere olio contraffatto.
Il sequestro avviene in una giornata storica per l’agroalimentare di qualità, dato che oggi è entrato in vigore il Decreto recante ''Norme in materia di indicazioni obbligatorie nell'etichetta dell'olio vergine ed extravergine''. Il provvedimento, fortemente voluto dalla Coldiretti che ha raccolto in Puglia oltre 20.000 firme, introduce l'etichetta Made in Italy sull'extravergine per combattere frodi e inganni. E’ ora possibile essere sicuri di acquistare olio ottenuto esclusivamente da olive italiane scegliendo uno dei 38 extravergini a denominazione di origine (Dop) nazionali, acquistando direttamente nelle aziende agricole, o verificando attentamente che sulle etichette ci sia scritto il luogo di  origine delle olive come “da olive raccolte in Italia”, “da olive coltivate in Italia”, “da olive prodotte in Italia”, “100% olive italiane” o addirittura il nome dell’azienda agricola e non solo il luogo dello stabilimento di confezionamento dell’olio.
“Occorre attivare immediatamente – chiede il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - un sistema di controlli negli stabilimenti per assicurare che tutti gli oli etichettati dopo il 17 gennaio rispettino le condizioni fissate dal decreto”.
Evidente il danno arrecato da frodi e sofisticazioni in Puglia, dove l'incidenza della produzione olivicola è pari al 36,6% su quella nazionale, con un valore della produzione agricola attribuibile al settore delle olive e dell'olio stimato in 750 milioni di euro.

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