16 Dicembre 2008
NATALE

C’è chi preferisce addobbare gli ulivi, piuttosto che i classici abeti natalizi. C’è chi preferisce festeggiare Natale e Capodanno in agriturismo, piuttosto che a casa o in sale ricevimenti. Perché la campagna riesce a conciliare lo stile di vita casalingo alla riscoperta delle tradizioni, le ricette tipiche tramandate di generazione in generazione alla quiete e al relax delle masserie.
In un momento di crisi congiunturale e calo dei consumi, la ricettività agrituristica tiene, facendo registrare il tutto esaurito, pur con un affanno maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Le strutture agrituristiche per le festività natalizie targate 2008 garantiscono, oltre all’accoglienza, ceste di prodotti agroalimentari da offrire in dono a parenti e amici. Secondo una indagine condotta da Coldiretti - Swg in vista del Natale, nel 2008 cresce dell'8 per cento la percentuale dei cittadini che acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine (28%) e del 23 per cento di quelli che comperano cibi biologici. Con  quasi i 2/3 delle preferenze (64%) il regalo enogastronomico è sicuramente il più gettonato. E’ Terranostra Puglia, associazione agrituristica della Coldiretti, a monitorare l’andamento di turisti amanti delle ‘vacanze verdi’ e del dono natalizio ‘scansa riciclo’.
“In un momento di crisi – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - tutti dobbiamo fare la nostra parte per venire incontro alle difficoltà e alle legittime esigenze dei cittadini-consumatori. L’agriturismo ha aumentato, in generale, la disponibilità di accoglienza turistica, offrendo una lettura positiva del territorio pugliese, qualità e prezzi competitivi. Grandi opportunità dalla vendita diretta: il 15% delle aziende regionali vende prodotti propri ed il 9,6% prodotti biologici. La distribuzione tradizionale può accettare questa sfida come gli agricoltori hanno accettato la concorrenza del resto del mondo e tutti i giorni si confrontano con prodotti che arrivano da paesi dove i costi di produzione sono molto più bassi''.
Sono 450.000 le presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche pugliesi, con un volume d’affari di oltre 15 milioni di euro. Si tratta di cifre considerevoli se si pensa che le strutture attive sono poco meno di 300 (un terzo degli agriturismo iscritti all’Albo regionale non opera) e risulta utilizzato meno del 20% delle risorse turistico-ambientali.
Tutto ciò non può e non deve essere confuso con chi sfrutta l’attenzione che la campagna è riuscita a conquistarsi. “L’ospitalità nelle strutture aziendali – incalza il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - assume una rilevanza straordinaria per la salvaguardia del patrimonio rurale che, oggi, è il fiore all’occhiello del turismo regionale. Senza il presidio del territorio, le tanto apprezzate “masserie” andrebbero inesorabilmente in rovina o, peggio, diventerebbero facile preda di attività illegali”. L’agriturismo è una “coltura” agricola, cioè complementare all’impresa agraria principale e tale deve restare, se vuole essere messaggera della genuinità e qualità dei prodotti tipici, oltre che strumento di conoscenza delle potenzialità ed opportunità economiche e sociali delle nostre campagne”.
Sono già 1.420 le imprese agricole, agrituristiche e le cantine della Puglia presenti sul portale ad accesso libero www.campagnamica.it che consentirà risparmi “doc” negli acquisti per cenoni e regali enogastronomici rispettosi della tradizione.

SONDAGGIO

Come scegli il cibo, quali sono le motivazioni alla base delle tue scelte alimentari?

TERRAINNOVA

 

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