28 Luglio 2015
MOBILITAZIONE

 FESTA DELLA FRUTTA: +500% PREZZI DA CAMPO A TAVOLA, É SPECULAZIONE
Blitz della solidarietà al CARA di Bari, a Lecce, Brindisi e a Manduria

La mobilitazione per favorire la conoscenza di frutta e verdura ‘made in Italy’ si sta svolgendo in Puglia attraverso blitz solidali a favore delle categorie più deboli, dagli anziani ai bisognosi agli immigrati.
La più grande azione di solidarietà degli agricoltori a favore dei più bisognosi in Puglia si è svolta a Bari Palese, presso il CARA, un complesso all'interno della base dell’Aeronautica che ospita immigrati, dove Coldiretti ha donato pesche e meloni cantalupo, a Lecce, nella parrocchia San Giovanni Battista in Via Novara, zona stadio, con i giovani produttori del Salento a distribuire insieme alla Caritas meloni, angurie, pesche, nettarine, pomodori, “melonceddhe”  ad immigrati e bisognosi e ancora melone giallo, pere e pesche consegnati al centro comunale di accoglienza notturno di Brindisi e a Manduria alla casa di accoglienza e presso il convento di Santa Chiara.
“Al fenomeno dei prezzi in caduta libera di ortaggi e frutta di stagione – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – rispondiamo con una grande ‘festa della frutta’ che, oltre ad essere celebrato ad EXPO, in Puglia ci vede impegnati in veri e propri blitz della solidarietà perché, piuttosto che continuare a svendere le nostre produzioni di qualità, preferiamo regalarle ai bisognosi”.
Dal campo alla tavola i prezzi della frutta moltiplicano fino al 500 per cento, dalle pesche pagate al produttore 0,30 euro e rivendute al consumatore a 1,80 euro alle susine, per le quali l’agricoltore si vede corrispondere 0,40 euro per poi ritrovarle sui banchi dei supermercati a 1,40 euro, dai meloni che da 0,40 euro schizzano a 1,40 euro al chilo, all’uva da tavola che si trova in vendita a 2,50 euro rispetto agli 80 centesimi dati a chi la coltiva, che non riesce più a coprire neppure i costi di produzione.
“Abbiamo voluto dimostrare ancora una volta – commenta il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che assistiamo ad una vera e propria speculazione e che le cause dei prezzi alti dei prodotti agricoli non è addebitabile ai nostri coltivatori, come è chiaramente dimostrato dalla forbice larga tra i costi dell’ortofrutta all’origine e quelli finali che i consumatori sono costretti a pagare. Il nostro obiettivo è ribadire, peraltro, l’importanza della tracciabilità e dell’origine dei prodotti, dato che le speculazioni sono ingenerate anche dalla mancata informazione relativa ai luoghi di provenienza. Troppo spesso i prodotti agricoli vengono spacciati per pugliesi e per questo riescono a spuntare prezzi più alti, quando di pugliese non hanno proprio nulla”.
A rischio sono il territorio reso unico dalla presenza dei frutteti, la salute dei cittadini ed un importante indotto economico ed occupazionale. Il comparto ortofrutticolo in Puglia interessa il 16% circa della superficie ortofrutticola nazionale. L'orticoltura in Puglia è ampiamente diffusa in tutte le provincie, ovviamente nelle aree irrigue.. L’ortofrutticoltura è uno dei settori chiave dell’agricoltura pugliese, con un valore nel 2014 di 724.743.300 euro di Produzione Lorda Vendibile (esclusi agrumi e uva da tavola).
In questo contesto una vera rivoluzione è in atto grazie al progetto “Scendipianta” di Fai, “Firmato dagli agricoltori italiani” che accorcia la filiera, riducendo gli attuali 4-5 passaggi dal produttore alla vendita, per premiare di più chi produce «bene» e per fornire un prodotto «più buono» al commercio al dettaglio che può offrire maggiore «qualità» al consumatore.  Un obiettivo raggiunto con la definizione degli standard qualitativi con la distribuzione commerciale e la selezione dei produttori in grado di garantire questi standard, ma anche un sistema logistico che consenta di assicurare la maturazione ottimale dei vari prodotti anche grazie alla realizzazione di una filiera ridotta e lo sviluppo delle varietà e zone vocate, per privilegiare la qualità alla quantità delle produzioni.  Un progetto che ha trovato l’attenzione della principale catena distributiva italiana “Conad”, con cui è stato stretto un importante accordo nell’ambito del quale sono iniziate le prove su vari punti vendita con pesche e nettarine che piano piano si estenderanno anche alle altre specie ortofrutticole.

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