Una grandinata di straordinaria intensità si è abbattuta nelle ultime ore in provincia di Lecce, con epicentro a Parabita, con effetti letali sui campi di verdure invernali. A darne notizia è Coldiretti Puglia, con i tecnici in campo sin dalle prime ore della mattina per accertare il danno in campagna. Azzerati cavoli, broccoli, cime di rapa e le piantine delle fragole appena messe a dimora, un danno per le aziende agricole che hanno perduto la produzione in pochi attimi.
Dal 1° agosto ad oggi si sono verificati 36 eventi estremi, nel dettaglio 16 nubifragi a Monte Sant’Angelo, San Severo e a Foggia, a Toritto, Ruvo di Puglia e a Gravina in Puglia, a Martina Franca, a Francavilla Fontana e Villa Castelli, a Leverano, Lizzanello, 2 a Nardò, Galatina, Casarano e Ruffano, 2 trombe d’aria a Ruvo di Puglia e a Nardò, 8 tornado di cui 1 a Galatina, 2 a Castrignano del Capo e 2, a Porto Cesareo, Melendugno, Otranto e Lizzano e 10 grandinate a Martina Franca, Castellaneta, Palagianello, Manduria, Melendugno, Bitritto, Binetto, Palo del Colle, Grumo Appula e Bari, denuncia Coldiretti Puglia, sulla base della Banca dati europea sugli eventi estremi ESWD.
“Gli eventi climatici estremi aggravano il rischio di desertificazione in Puglia, dove in soli 2 mesi sono stati registrati ben 25 episodi meteorologici straordinari tra tornado, trombe d’aria e grandinate improvvise, che si alternano a persistenti periodi siccitosi. Vaste aree del foggiano, del leccese e del tarantino sono ad alto rischio desertificazione, il rischio medio è stato registrato in alcune zone della provincia di Bari. Servono intervertenti infrastrutturali per non disperdere l’acqua piovana e manutenzione ordinaria e straordinaria di canali di scolo, invasi e reti irrigue, abbandonati a se stessi da decenni”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
“Dal 10 ottobre in 1 mese nella nostra provincia sono stati registrati 4 tornado, 2 a Castrignano del Capo e 2 a Porto Cesareo – denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce – in un territorio molto fragile, a cui servono interventi di manutenzione, difesa, risparmio e recupero delle acque, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”.
Da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi “ma anche il meccanismo assicurativo deve essere rivisto – conclude il presidente Cantele – perché le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. Anche i periodi in cui possono essere stipulate le polizze non sono più rispondenti alle necessità degli agricoltori”.
Il clima impazzito continua ad avere effetti disastrosi sul territorio e si abbatte in Puglia su un territorio fragile, dove 232 comuni su 258 (78%) sono a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica, secondo i dati ISPRA. Sono 8.098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119.034 quelli esposti ad alluvioni, mentre a pagare il conto economico più salato sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori, conclude Coldiretti Puglia.