23 Gennaio 2009
MALTEMPO

Campi impraticabili, collegamenti interrotti, ortaggi sott’acqua e olive portate via dalla pioggia
Richiesta dalla Coldiretti la declaratoria di riconoscimento di stato di calamità per tutta la regione
 
Annus orribilis per il comparto cerealicolo pugliese. Pare un bollettino di guerra il resoconto di quanto sta accadendo nelle ultime settimane nelle province di Bari e Foggia per le piogge torrenziali che stanno determinando asfissia radicale delle sementi piantate e impossibilità a seminare nuovamente a causa degli allagamenti. “Dopo la crisi di mercato che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2008, anche il 2009 – dichiara preoccupato il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - si apre sotto i peggiori auspici in termini di quantità della produzione cerealicola che si prospetta drasticamente ridimensionata. Si tratta di eventi calamitosi di eccezionale gravità che necessitano di risposte concrete quanto tempestive. Purtroppo, il sistema di intervento in favore delle imprese agricole colpite da calamità è stato eccessivamente burocratizzato, per cui i tempi di erogazione sono divenuti biblici”.  
Si contano gravi danni anche a carico dei comparti orticolo e olivicolo. Sott’acqua gli ortaggi nelle province di Brindisi e Taranto, olive strappate dagli alberi in provincia di Lecce. Nelle aree rurali brindisine a forte vocazione vitivinicola si registrano gravi ritardi nella potatura meccanica dei tralci dei vigneti che comporterà un considerevole aggravio dei costi di mano d’opera.
Per queste ragioni la Coldiretti ha chiesto per tutta la Puglia la declaratoria di stato di calamità naturale.
“In questo contesto è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli – incalza il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell’ambiente e delle aree rurali ed è per questo che la Coldiretti ritiene la condizionalità - elemento fondante della nuova Politica Agricola Comunitaria per cui ogni coltivatore è chiamato a conservare gli habitat naturali, a difendere il territorio e a proteggere le acque - un requisito indispensabile per accedere al sostegno finanziario erogato dalla Comunità Europea. E’ altrettanto indispensabile, però, che i territori rurali vengano tutelati rispetto ad eventi di tale eccezionalità, mettendo a disposizione dei coltivatori anche i fondi della Protezione Civile finalizzati al ripristino delle attività produttive”.
Non solo danni alle produzioni, ma anche alle strutture. Smottamenti, muretti a secco distrutti dalla violenza delle acque, fabbricati rurali allagati, collegamenti interrotti rendono drammatica una situazione ormai di difficile gestione.

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