Ingenti danni alle produzioni e alle strutture. Smottamenti, muretti a secco distrutti dalla violenza delle acque, fabbricati rurali allagati, orticole sradicate e oliveti danneggiati. Questo in sintesi il bilancio delle alluvioni che si sono abbattute sulle province di Brindisi, Lecce e Taranto.
I danni maggiori si registrano a carico delle produzioni orticole, dove la forza dell’acqua ha sollevato il terreno trascinando piantine e ortaggi; stessa sorte è toccata ad alcuni vigneti, dove le strutture sono state sradicate.
Le Federazioni provinciali della Coldiretti di Brindisi, Taranto e Lecce hanno richiesto la dichiarazione di stato di calamità, per cui è necessario accelerare il censimento dei danni e la delimitazione delle aree colpite.
“Si tratta di eventi calamitosi di eccezionale gravità – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - che necessitano di risposte concrete quanto tempestive. Purtroppo, il sistema di intervento in favore delle imprese agricole colpite da calamità è stato eccessivamente burocratizzato, per cui i tempi di erogazione sono divenuti biblici”.
A Brindisi allagate abitazioni e aziende agricole, carciofeti gravemente danneggiati, mentre i canali del Consorzio di Bonifica dell’Arneo, non più adeguatamente ripuliti da detriti e rifiuti, sono esondati, aggravando una situazione già critica. Forti raffiche di vento hanno letteralmente spazzato via le olive dagli alberi. Particolarmente colpiti i comuni di San Vito dei Normanni, Carovigno, Mesagne, San Pietro Vernotico.
A Taranto i danni maggiori si registrano sull’intera zona orientale, dove nelle aree rurali di Sava, Manduria, Torriccella, Avetrana ci sono stati allagamenti e smottamenti e si contano i danni a carico delle colture olivicole e orticole.
A Lecce una vera e proprio tromba d’aria ha sradicati alberi e distrutto ortaggi.
“Così come l’impresa agricola – rileva il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - è chiamata a a conservare gli habitat naturali, a difendere il territorio e a proteggere le acque, secondo quanto definito dalla condizionalità, elemento fondante della nuova Politica Agricola Comunitaria e requisito indispensabile per accedere al sostegno finanziario erogato dalla Comunità Europea, è altrettanto indispensabile che i territori rurali vengano tutelati rispetto ad eventi di tale eccezionalità, mettendo a disposizione dei coltivatori anche i fondi della Protezione Civile finalizzati al ripristino delle attività produttive”.
18 Dicembre 2008
MALTEMPO