22 Luglio 2009
MADE IN ITALY. OLIO DI PALMA, OLIVE IN SALAMOIA E CONCENTRATO DI POMODORO: PRIMO RESOCONTO DEL PRESIDIO DELLA COLDIRETTI AL PORTO DI BRINDISI.

Alle 14,30 sbarca un’altra nave.

Cronaca di uno sbarco annunciato. Hanno riservato poche sorprese i carichi dei TIR bloccati e controllati dai 2000 imprenditori agricoli della Coldiretti Puglia assiepati all’uscita del porto di Brindisi: mille quintali di olive in salamoia provenienti da Grecia e Cipro e diretti a Caserta e Bagheria, 20 camion da 300 quintali l’uno, pari a 6mila quintali di olio di palma proveniente dall’Indonesia, destinazione Olearia Italiana di Monopoli (lo sbarco non è ancora terminato), 423 quintali di concentrato di pomodoro provenienti dalla Grecia destinazione Nocera Superiore e alle 14,30 è attesa un’altra nave. Il tutto fa il paio con la nave ormeggiata al porto di Bari, con un carico di 43 mila quintali di grano, pari alla produzione di 22mila ettari, e il TIR bloccato ieri al Brennero, con i pomidoro a grappolo prodotti in Olanda e diretti a Cerignola, con la raffigurazione della maglia poderale della provincia di Foggia sulla confezione da 3 Kg.

I 2000 imprenditori agricoli Coldiretti di Brindisi, Bari, Taranto, Lecce e della Basilicata e 35 trattori hanno bloccato l’accesso di Costa Morena dedicato allo sbarco delle merci. Contro l’arsura sono stati distribuiti acqua, angurie e barattieri, mentre sul maxi schermo correvo le immagini del presidio del Brennero. E proprio al Brennero, in contemporanea,  una delegazione di 200 imprenditori agricoli della Coldiretti di Bari sta presidiando il valico.

“Non possiamo più consentire – ha detto il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come Italiano, dall’altra parte il furto  di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli a causa  di  uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare. E’ evidente la condizione di forte disparità in termini di concorrenza tra gli imprenditori agricoli che operano nell’ambito della legalità e quanti agiscono in spregio alle norme. Per Coldiretti il rispetto delle regole è fondamentale per un’agricoltura sana e sicura al servizio dei cittadini consumatori”.

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