21 Luglio 2009
MADE IN ITALY

Concitate le fasi che hanno visto la Coldiretti Puglia guidare la mobilitazione del mondo agricolo regionale ‘A DIFESA DI UNA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA’ che si protrarrà per altri due giorni in Puglia, sul valico del Brennero e dinanzi a Montecitorio.

LA CRONACA - Circa 2000 imprenditori agricoli provenienti da tutta la regione hanno raggiunto il lungomare di Bari e si sono concentrati dinanzi al Palazzo della Giunta. Una delegazione di 12 persone della Coldiretti Puglia, guidata da Presidente e Direttore, Pietro Salcuni e Antonio De Concilio, ha incontrato il Presidente della Regione, Nichi Vendola, e l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, a cui è stato sottoposto il Documento della Mobilitazione. Il Presidente Vendola ha, poi, voluto incontrare gli imprenditori agricoli, prima che Il corteo proseguisse alla volta del porto di Bari, dove la delegazione è stata ricevuta da Eleonora Adorni Continelli, Dirigente responsabile degli Uffici di Sanità Marittima della Puglia, per definire il programma che vedrà la Coldiretti impegnata, domani mercoledì 22 luglio, nella mobilitazione al porto di Brindisi. Nel corso dell’incontro è giunta la notizia dell’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale di un ordine del giorno unitario - primo firmatario Nino Marmo (An-PdL) - che impegna il Presidente della Giunta Regionale e la Giunta Regionale tutta a chiedere al Governo Nazionale, ed in particolare al Presidente dei Consiglio dei Ministri, al Presidente dei Senato e al Presidente della Camera dei Deputati, l'attivazione immediata delle misure a sostegno degli imprenditori agricoli pugliesi che in questi giorni si trovano a confrontarsi con una congiuntura particolarmente negativa.
LE DICHIARAZIONI - “Non possiamo più consentire – ha detto il Presidente Salcuni – da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come Italiano, dall’altra parte il furto  di valore aggiunto che vede sottopagati i nostri prodotti agricoli a causa  di  uno strapotere contrattuale da parte dei nuovi forti della filiera agroalimentare. E’ evidente la condizione di forte disparità in termini di concorrenza tra gli imprenditori agricoli che operano nell’ambito della legalità e quanti agiscono in spregio alle norme. Per Coldiretti il rispetto delle regole è fondamentale per un’agricoltura sana e sicura al servizio dei cittadini consumatori. La Coldiretti lo aveva preannunciato il 30 aprile scorso alla Convention “per una filiera agricola tutta italiana” che non avremmo più accettato queste ingiustizie. Perché  è arrivata l’ora di farla finita,  la dignità della nostra agricoltura va difesa e la difenderemo sino in fondo usando tutti i mezzi leciti che una grande forza sociale  libera e  determinata come Coldiretti  sa mettere in campo”. “Esprimo la mia totale vicinanza alla battaglia della Coldiretti – ha spiegato il Presidente della Regione Vendola – perché il mondo agricolo sta chiedendo sostegno per l’affermazione della legalità che fa bene al nostro Paese e che pone un problema di rilievo legato ai danni economici che il mondo agricolo e della zootecnia subiscono in violazione delle leggi comunitarie. Drogando le regole della concorrenza si crea sofferenza all’intero settore e pregiudizio alla salute del consumatore”. “Le istanze del mondo agricolo pugliese – ha aggiunto l’Assessore Stefàno - sono le nostre priorità. In qualità di coordinatore nazionale farò inserire con ogni urgenza all’ordine del giorno del prossimo coordinamento degli Assessori all’Agricoltura della Conferenza Stato-Regioni l’emanazione delle norme per l’applicazione del Regolamento 182/2009 sulla origine obbligatoria in etichetta per l’olio d’oliva”. “Per alcuni comparti, olivicolo, zootecnico, ortofrutticolo, vitivinicolo e cerealicolo, la Puglia costituisce un caso emblematico – ha incalzato il Direttore De Concilio -  di quanto anche le anomalie del mercato contribuiscano ad ingigantire e rendere paradossali gli effetti della straordinaria crisi che sta vessando l’agricoltura italiana, a cui è tutt’altro che immune quella pugliese. Le richiamate anomalie, eufemismo per definire vere e proprie speculazioni che comprimono i prezzi delle produzioni agricole senza alcun beneficio per i consumatori, trovano terreno fertile in normative poco trasparenti, che regolano l’entrata in Puglia dei prodotti dall’estero. A ciò si aggiunga la quasi totale indifferenza della distribuzione organizzata che, al di là di qualche iniziativa sostenuta dalla Regione, non ha ritenuto di dover instaurare rapporti strutturati con la produzione del territorio”.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI –  Domani, 22 luglio 2009, 1200 imprenditori della Coldiretti di Brindisi, Bari, Taranto, Lecce e della Basilicata presidieranno il Porto di Brindisi; 35 trattori bloccheranno i 3 accessi e saranno distribuiti angurie e barattieri. Sempre domani una delegazione di 200 imprenditori agricoli della Coldiretti di Bari parteciperà al presidio del Brennero. Giovedì, 23 luglio 2009, 1200 imprenditori delle Coldiretti di tutte le province pugliesi presidieranno l’ipercoop ‘La Mongolfiera’ in zona ‘Santa Caterina a Bari.
Sempre giovedì una delegazione di 200 imprenditori agricoli della Coldiretti di Foggia parteciperà al presidio dinanzi a Montecitorio.
LE IMPORTAZIONI - Quasi 86 milioni di quintali di latte, cagliate ed altri derivati importati in Italia annualmente, di cui circa 1.600.000 provenienti soprattutto da Germania, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria, Slovenia e Francia,  giungono direttamente ad oltre 50 aziende lattiero-casearie pugliesi. Oltre 1.700.000 tonnellate di grano duro entrate nel 2008 in Italia, di cui il 40% in Puglia; dal 1°gennaio di quest’anno nei porti pugliesi sono già stati scaricati, al 30 giugno, oltre 4.000.000 quintali di grano duro. Circa 2.000.000 quintali di olio, quasi pari alla  produzione regionale, importati ogni anno per essere miscelati con quello del nostro territorio, mentre sfuggono ad ogni possibile calcolo le importazioni di olio - non di oliva - che si trasformano nel prezioso oro pugliese, così come dimostrato dall’ottima attività investigativa del Comando NAS di Bari.
Sono i numeri drammatici del mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliesi e dei consumatori.
Nell’arco di un anno, si è assistito ad un crollo medio dei prezzi dei prodotti agricoli del 16% a livello nazionale che, proprio per le produzioni di grande interesse per la Puglia, ha toccato le flessioni più esasperate, grano – 45%, uva – 24%, olio extravergine di oliva – 30% e latte – 25%.
LE RICHIESTE - Introduzione della indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dei prodotti agroalimentari; attivazione delle misure del PSR, con particolare attenzione ai Progetti integrati di Filiera, realizzati da partenariati a forte connotazione agricola, soprattutto aggregata, ai quali deve essere fornito sostegno per poter giungere sul mercato, in modo efficace e vantaggioso per gli stessi consumatori; al fine di poter garantire capacità di investimento per le imprese pugliesi, è necessaria l’adozione di un provvedimento teso a favorire il consolidamento delle passività; modifica delle normative sui controlli attraverso: intensificazione delle verifiche alla frontiere e miglioramento della efficacia delle procedure adottate; dotazione di nuove risorse e realizzazione di coordinamento fra le Istituzioni preposte ai controlli sugli obblighi introdotti, soprattutto per quanto concerne l’etichettatura dei prodotti ortofrutticoli (DL 306 del 10.12.2002 entrato in vigore il 15.02.2003),  e dell’olio extravergine di oliva introdotta dal Regolamento (CE) 182/09 che modifica il Regolamento (CE) 1019 del 2002; validazione di nuovi metodi di indagine, peraltro sviluppati con la ricerca realizzata negli Atenei pugliesi, per la individuazione di sofisticazioni e truffe sull’origine dei prodotti; pubblicazione dei dati relativi alle importazioni di prodotti agricoli nei nostri territori, soprattutto in riferimento al latte ed ai suoi derivati; emanazione immediata dei regolamenti di applicazione della Legge regionale 19 dicembre 2008 n. 38 “Norme per il sostegno al consumo dei prodotti agricoli regionali”, soprattutto per quanto concerne l’articolo 2, riferito all’utilizzo di prodotti agricoli in misura non inferiore al 50% nei servizi di ristorazione collettiva affidata agli enti pubblici, e l’articolo 5, concernente gli spazi riservati ai prodotti agricoli regionali negli esercizi commerciali.

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