20 Settembre 2012
MADE IN ITALY

“Il sequestro del finto pane di Altamura a Pesaro deve far alzare la guardia rispetto alle tanti frodi e sofisticazioni che tagliano trasversalmente tutto il settore agroalimentare e non risparmiano alcun prodotto, dall’olio al vino, dagli ortaggi al pane. Oltre all’annoso problema dell’origine del prodotto agricolo, non si può sottacere lo scandalo del prezzo del grano pugliese, fermo ad oltre 30 anni fa, quando nel passaggio dal grano al pane il prezzo aumenta quasi del 1600 per cento”.
E’ il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, alla notizia del sequestro da parte della Guardia di Finanza di Pesaro, a cui va il plauso della Coldiretti Puglia, di pane generico spacciato per ‘Pane di Altamura’, uno degli otto prodotti pugliesi ad aver ottenuto il riconoscimento comunitario DOP (Denominazione di Origine Controllata).
Mentre i prezzi del grano sono ai minimi storci, secondo i dati Istat riferiti al periodo maggio 2012, crescono i prezzi dei prodotti di panetteria e pasticceria dello +0,4%, della pasta (+0,2%) e lievitano letteralmente su base annua rispettivamente del 3,0% e del 2,4%.
Nel passaggio dal grano al pane il prezzo aumenta quasi del 1600 per cento, considerato che con un chilo di grano si produce un chilo di pane, e ancora nel passaggio dal grano alla pasta il prezzo lievita di quasi il 400%, considerato che con un chilo di grano si producono 650 grammi di pasta.
In Puglia si concentra oltre il 36% dell’attività molitoria nazionale, con la lavorazione di circa 80 mila quintali al giorno di solo grano duro e di altri 15 mila quintali di grano tenero adottando innovazioni tecnologiche e strategie di mercato molto avanzate. Nell’industria della pasta, seppure rilevante, il ruolo della Puglia appare ridimensionato rispetto a quello della prima trasformazione, detenendo il 10% del potenziale nazionale.
“Risulta indispensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori – spiega il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di conoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche dei prodotti”.
La Puglia è la regione leader in Italia per la produzione di grano duro con una Produzione Lorda Vendibile di 230milioni di euro. La superficie investita a grano duro è la più estesa tra tutte le altre colture praticate e da sola rappresenta ¼ dell’intera Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) regionale ed oltre il 60% della produzione regionale si concentra nelle province di Foggia e Bari, specialmente, in zone agrarie quali il tavoliere di Foggia e la pianura della Capitanata meridionale, ed in provincia di Bari, la fossa premurgiana.

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