La tavola rotonda con gli Assessori all’Agricoltura delle Regioni Puglia, Basilicata, Campania e Molise
Una delle regioni italiane più colpite dal fenomeno del pomodoro clonato risulta proprio la Puglia. Negli ultimi anni, tra l’altro, si sta registrando un pericoloso calo della produzione. Nel 2010 in Puglia gli ettari coltivati a pomodoro da industria sono passati da 26.803 del 2009 a 26.743 ettari, mentre la produzione raccolta è passata da 19.544.200 quintali a 17.487.400. E si prevede un ulteriore calo nel 2011. Peraltro, nel 2011 cessano i pagamenti accoppiati per il pomodoro e la frutta trasformata. E’ ovvio che le risorse finanziarie liberate dagli importi accoppiati non si perdono, piuttosto vengono disaccoppiate e andranno ad aumentare il valore dei titoli dei produttori che hanno beneficiato di tali aiuti nel periodo 2004/2006. Da queste premesse è partita la tavola rotonda su “La Coldiretti delle regioni del Mezzogiorno a difesa del pomodoro italiano da speculazioni e importazioni selvagge” e sull’impatto che le nuove regole della politica agricola comune avranno per il pomodoro da industria nell’area del bacino meridionale.
I pomodori conservati sono la prima voce delle importazioni agroalimentari dalla Cina e rappresentano oltre 1/3 in quantità (34 per cento). Praticamente nell’ultimo anno sono triplicati (+174 %) gli sbarchi di concentrato di pomodoro cinese in Europa, dopo che lo scorso anno ne erano giunti in Italia dalla Cina ben 82 milioni di chili da “spacciare” come Made in Italy. “Come se non bastasse – ha ricordato il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - la scorsa campagna è stata caratterizzata da un comportamento vessatorio delle industrie che sono arrivate a non ritirare finanche il 50% del prodotto, disattendendo di fatto i contratti precedentemente siglati. I trasformatori hanno sistematicamente e strumentalmente deprezzato il pomodoro pugliese, come se fosse di scarto, riconoscendo scarsi 60 euro a tonnellata a fronte degli 80 per il pomodoro lungo e altrettanto scarsi 40 euro a tonnellata a fronte dei 70 pattuiti per il pomodoro tondo”.
Non basta. “Il mancato ritiro del prodotto ha impedito – ha incalzato il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - agli imprenditori agricoli di dimostrare le rese e, quindi, di percepire il premio comunitario accoppiato, il cui riferimento era pari a 1.000 euro per ettaro. Oggi, in una situazione di assoluta emergenza, il disaccoppiamento dell’aiuto comunitario creerà le condizioni affinché il produttore agricolo, rispettando tutte le norme relative alla buona pratica agricola, produca solo se riterrà opportuni e remunerativi le condizioni di prezzo, mercato e gli accordi con gli industriali".
E’, dunque, fondamentale individuare e predisporre tutte le misure e le forme che riescano ad assicurare un sostegno adeguato al reddito dei coltivatori, oltre ai controlli per garantire assoluta trasparenza all’interno dell’intera filiera, rispetto alle ultime campagne del pomodoro decisamente da dimenticare”.
"L’incontro odierno costituisce una importante occasione – ha dichiarato Dario Stefàno, Assessore Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e Coordinatore della Commissione Politiche Agricole Nazionale - per riflettere su una filiera che individua la Puglia come una regione certamente leader, non solo in fatto di produzione ma anche di trasformazione. Una leadership che, però, non ci dispensa dalla responsabilità di condividere con le Regioni meridionali coinvolte una strategia capace di sinergizzare il più possibile una politica di sistema. La vicenda del pomodoro da industria, infatti, non può essere vissuta con una logica regionale: abbiamo la necessità di guardare ad un mercato sempre più globale che richiede una strategia comune”.
I dati pugliesi sono ragguardevoli se confrontati al resto d’Italia con i suoi 55 milioni di quintali di produzione e i 95mila ettari di superficie investita: il 40 percento del pomodoro italiano viene proprio dalla Capitanata. A completare il quadro è da precisare che pur essendo investiti a pomodoro quasi 27mila ettari di superficie in Puglia, la maggior parte degli stabilimenti della trasformazione – in totale 223 – sono ubicati fuori regione, in particolare, 134 in Campania e 32 in Emilia Romagna.
I NUMERI DEL POMODORO IN PUGLIA…….. |
||||
Coltura |
Superficie ha |
Produzione per ha |
Produzione totale |
P.L.V. |
Pomodoro |
1.873 |
342,0 |
640.515 |
87.151.069 |
Pomodoro da industria |
26.743 |
653,9 |
17.487.400 |
|
………………E NEL MEZZOGIORNO | ||||
Coltura |
Superficie | Produzione per ha |
Produzione totale |
P.L.V. |
Pomodoro |
18.782 |
353,1 |
6.631.208 |
146.495.065 |
Pomodoro da industria |
48.645 |
508,2 |
24.721.155 |
Fonte: Dati Coldiretti Puglia