FRODI AGROALIMENTARI = BUSINESS DA 18 MILIARDI DI EURO
“L’istituzione dell’Osservatorio regionale dei reati nel settore agricolo e agroalimentare è un ulteriore tassello lungo il percorso di legalità, necessario al settore agricolo per non restare strozzato da quanti ne minano – a scopo di lucro - il corretto sviluppo. La firma odierna, alla presenza del Sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano e dell’Assessore al Welfare, Elena Gentile, dà un ulteriore schiaffo agli agropirati e a quanti arrecano danno all’imprenditoria agricola pugliese con furti, danneggiamenti ed estorsioni. E’ una risposta concreta alla pressante richiesta della nostra Organizzazione di poter contare su una Cabina di Regia Interforze, attraverso la concertazione continua delle Istituzioni con le Organizzazioni Imprenditoriali e con le Forze dell’Ordine. Solo le frodi agroalimentari rappresentanto un business da 18 miliardi di euro”. E’ il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, alla sigla del protocollo d’Intesa in materia di sicurezza agricola e agroalimentare che ha dato vita all’ORSA, Osservatorio regionale dei reati nel settore agricolo e agroalimentare.
I reati contro il patrimonio (furto, abigeato, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, ecc) rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Le notizie di furti di rame di cui sono piene le cronache locali parlano di aziende, pozzi e strutture letteralmente depredate. Al vertice della piramide criminale si colloca, e non potrebbe essere diversamente, il mix di reati e di situazioni di illegalità strisciante che maggiormente devastano e destabilizzano la sana imprenditoria agricola ed agroalimentare della Puglia.
“Coldiretti ha coniato un neologismo – aggiunge il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - per descrivere il panorama criminale: “agropirateria”. Essa si sviluppa attraverso le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e che diventano “made in Puglia” e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni nostrane. È indispensabile evitare che continuino ad essere i dati relativi alle importazioni dei prodotti agricoli nei nostri territori, addirittura nei confronti degli Organi di Controllo. È, inoltre, assolutamente necessario che l’attività di controllo sia accompagnata da un sistema sanzionatorio più rigido che preveda, per coloro che si macchiano di reati contro la sicurezza alimentare, pene pecuniarie molto elevate fino ad arrivare alla detenzione e alla confisca di beni mobili ed immobili che, come già avviene per i beni sottratti alla criminalità organizzata di stampo mafioso, potrebbero essere assegnati a cooperative e/o associazioni onlus per la produzione, la trasformazione e la commercializzazioni di produzioni agricole ed agroalimentari tipiche di qualità”.
Per questo, la Coldiretti Puglia chiede che l’ORSA tenga sotto osservazione:
- le posizioni fiscali e tributarie delle imprese che investono in agricoltura ma che non hanno altrettanta trasparenza previdenziale e contributiva (Agenzia delle Entrate, Ispettorato del Lavoro);
- la PLV aziendale, i registri di carico in magazzino, le giacenze ed il relativo scarico in termini di produzione, in modo da verificare contabilmente eventuali importazioni a nero o utilizzazione di prodotto improprio (Ufficio Iva, Guardia di Finanza);
- gli arrivi di prodotti agricoli nei porti e gli spostamenti delle merci anche lungo le grandi arterie del trasporto su gomma (Polizia Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza), aumentando ed irrigidendo i controlli sanitari in rada, alle frontiere e presso i mercati generali e le aree mercatali pubbliche (Guardia Costiera, Uffici Doganali e di Sanità Marittima, NAS e NAC, Corpo Forestale);
- le transazioni immobiliari delle imprese agricole, con maggiori controlli sia nel corso delle aste giudiziarie che nelle vendite tra privati (Uffici del Registro, Conservatorie dei Registri Immobiliari, Agenzie Fiduciarie delle Aste Giudiziarie);
- le offerte esageratamente scontate di prodotti agroalimentari sugli scaffali della GDO, a prezzi inferiori ai costi di produzione.