La principale barriera per gli agricoltori all’adozione di Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) nella difesa integrata e di controllo delle infestanti è la carenza di fiducia sui benefici che tali sistemi possano generare. È quanto emerge dallo studio condotto nell’ambito del progetto finanziato dalla Commissione europea Integrated Pest Management Decisions (IPM Decisions), a cui aderisce Coldiretti con il supporto di Ager.
Sintetizzato nell’articolo “Incentives and barriers to adoption of decision support systems in integrated pest management among farmers and farm advisors in Europe, pubblicato sull’International Journal of Pest Management, lo studio analizza le barriere all’utilizzo di DSS nella difesa integrata e di controllo delle infestanti, sia per gli agricoltori che per i consulenti in ambito agricolo. I dati sono stati raccolti attraverso l’utilizzo di questionari a cui hanno risposto 219 partecipanti, tra agricoltori e consulenti di settore, in 12 paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia.
Oltre alla poca fiducia sul valore aggiunto che i DSS possano offrire nelle scelte imprenditoriali, lo studio evidenzia anche che gli agricoltori non credono di avere un’adeguata preparazione tecnologica per il relativo utilizzo e l’accesso ad una rete ultraveloce non è sempre garantito. Inoltre, è stata riscontrata una scarsa propensione da parte degli agricoltori a spendere per l’acquisto di DSS per la gestione integrata. Secondo le analisi condotte, gli agricoltori che hanno un livello di fiducia maggiore sulle opportunità derivanti dall’utilizzo di questi sistemi e che hanno dichiarato di volerli adottare in futuro sono coloro che hanno già avuto modo di utilizzarli o di partecipare ad eventi dimostrativi o di formazione.
Lo studio propone, dunque, di incrementare l’utilizzo di workshop, i programmi di formazione e l’apprendimento tra pari per promuovere l’adozione di DSS nella difesa integrata e di controllo delle infestanti. In particolare, lo studio evidenzia come workshops dimostrativi siano molto efficaci nel convincere i partecipanti che i DSS migliorino la produttività dell’impresa, consentendo all’imprenditore di prendere scelte supportate da dati scientifici. Sul fronte della formazione sui DSS, inoltre, i dati raccolti sembrano suggerire di prevederla già nei programmi scolastici degli istituti agrari o nelle università, oltre che dai centri di ricerca e formazione. L’importanza di aumentare il numero di workshops e corsi di formazione è confermata anche dai consulenti in ambito agricolo, i quali dichiarano che tra gli ostacoli riscontrati, al primo posto c’è lo scarso accesso a informazioni di mercato sui DSS e la difficoltà a partecipare a workshops dimostrativi.
L’incremento dell’adozione di DSS in agricoltura è necessario non solo perché dal 2014 gli agricoltori sono obbligati a adottare le linee guida IPM definite nella direttiva europea 2009/128/EC, al fine di ridurre e rendere sostenibile l’utilizzo di pesticidi, ma anche perché le numerose sfide quotidiane che gli agricoltori devono affrontare, come gli eventi metereologici estremi dovuti ai cambiamenti climatici, impongono di avvalersi di strumenti e piattaforme ormai essenziali per contrastarle.
A tal fine, conoscere le ragioni che limitano l’accesso a tali strumenti, come ha fatto il progetto IPM DECISIONS con lo studio analizzato, rappresenta un passaggio obbligato nonché un tassello importante per Coldiretti, già ampiamente impegnata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per i propri soci, come il portale DEMETRA, disegnate per dare nuove risposte in un nuovo e mutevole contesto ambientale.
Questo progetto ha ricevuto fondi dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea, Horizon 2020, nell’ambito dell’accordo di sovvenzione Nr. 817617. L’articolo rispecchia l’opinione dell’autore e la Commissione non è responsabile delle informazioni contenute.
