28 Agosto 2015
LAVORO

CAPORALATO: NOTA DI COLDIRETTI PUGLIA
Fallito su tutta la linea il progetto ‘capo on - ghetto off’

“Coldiretti Puglia si domanda e domanda al consigliere e già Assessore alla trasparenza Minervini secondo quale strano sillogismo una organizzazione come Coldiretti non possa muoversi ‘attivamente’ e parlare di contrasto al capolarato, quando è già motivo di espulsione di un socio per Statuto, solo perché non ha condiviso taluni strumenti imposti dalla pubblica amministrazione senza utili contradditori, perché ritenuti inefficaci se non addirittura controproducenti. Il bollino etico ha dato dimostrazione di quanto sia coerente e libera Coldiretti. Quando condivide la linea firma, in caso contrario non appone sigle di facciata. Il banco di prova per testare la reale e non di facciata volontà di rispettare le imprese agricole e agroalimentari, le opportunità occupazionali che creano e i lavoratori sarà il rinnovo dei contratti di lavoro.
Le firme dei protocolli di intesa su temi così scottanti come il lavoro nero e/o il caporalato non hanno mai portato risultati, come dimostrato dal fallimento su tutta linea del documento citato dal consigliere Minervini che nessun effetto ha sortito proprio rispetto al progetto ‘capo on - ghetto off’.
All’epoca – giugno 2014 – Coldiretti non solo non firmò Il protocollo, ma criticò la decisione dell'allora assessore regionale Minervini di chiudere in Prefettura un'intesa sul lavoro agli immigrati extracomunitari prima della definizione dell'accordo tra datori di lavoro e sindacati, visto che il succitato protocollo – evidentemente scritto senza tenere conto di tutte le ripercussioni del caso - proprio sui contributi andava addirittura a creare una discriminazione al contrario rispetto ai lavori italiani.
In merito al Daspo sui finanziamenti, Coldiretti Puglia precisa che il PSR già prevede il blocco dell’erogazione in caso di mancata presentazione di certificazione probante percorsi di legalità e trasparenza. La inutile moltiplicazione di documenti è in netta contraddizione con il percorso di semplificazione che la stessa Regione Puglia ha avviato.
Così come Coldiretti Puglia denuncia il balletto di dati, numeri e notizie vere, false o presunte su lavoro nero, braccianti, imprese, raccolte, caporali – di cui vorremmo conoscere le fonti ufficiali e i riscontri e gli accertamenti delle forze dell’ordine - sciorinate in questi giorni che hanno azzerato con un colpo di spugna l’immagine positiva della Puglia a livello nazionale e internazionale. Le aziende esportatrici pugliesi nelle ultime settimane si trovano nella difficile condizione di ‘giustificarsi’ per quanto accade, come se il problema dell’etica fosse un male che ha colpito trasversalmente tutte le imprese produttrici agricole e agroalimentari pugliesi. Se sindacati e istituzioni hanno una fotografia così precisa e inequivocabile del problema, dovranno immediatamente essere ascoltati dalle forze dell’ordine, in modo che vengano sgominate definitivamente le bande di malfattori.
Pur avendo condiviso il principio della premialità e la funzione e l’utilizzo dato al DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva) anche in campo agricolo, Coldiretti Puglia continua a sostenere forti perplessità rispetto alla comunicazione anticipata di assunzione e ai ‘già regolarmente applicati’ indici di congruità – per cui abbiamo presentato ricorso al TAR - in considerazione dell’inadeguatezza di questo strumento rispetto alle peculiarità del settore agricolo, caratterizzato da rapporti di lavoro di breve periodo e, comunque, condizionati dagli eventi climatici. Il tema cardine è relativo agli indici di congruità affrontato più volte anche a livello nazionale quale elemento utile ad attivare il controllo aziendale e non quale strumento automatico per elevare eventuale sanzione o decurtare finanziamenti e/o sovvenzioni. Coldiretti ha già espresso più volte la disponibilità ad affrontare in maniera costruttiva la delicata tematica, senza essere ascoltata.
Coldiretti Puglia ribadisce che le imprese agricole ‘vere e sane’ rispettano le regole quotidianamente – comunque e a prescindere dai ‘momenti interessati’ della politica e dalle luci della ribalta - purché le regole siano ragionevoli e plausibili.
Coldiretti Puglia coglie l’occasione per ribadire la vitale esigenza di sicurezza tout court nelle aree rurali – divenute polveriere, come dimostrato dal tragico fatto di cronaca che ha coinvolto un allevatore di Troia – perché il fronte dell’illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all’attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio (furto, abigeato, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, ecc…) rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale”.

SONDAGGIO

Come scegli il cibo, quali sono le motivazioni alla base delle tue scelte alimentari?

TERRAINNOVA

 

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi