13 Ottobre 2010
LATTIERO-CASEARIO

Salcuni: “Situazione insostenibile a causa della sordità dei trasformatori”

“E’ inaccettabile l’ennesimo rinvio del ‘Tavolo latte’ per la definizione del prezzo del latte alla stalla, a causa di motivazioni pretestuose addotte dai trasformatori. Si tratta di un atteggiamento gravissimo, stigmatizzato ufficialmente dallo stesso Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, che ha fortemente voluto il tavolo di concertazione, quale punto di partenza per avviare percorsi di valorizzazione all’interno della filiera lattiero-casearia”. Indignato il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, per l’ennesimo rinvio della riunione per definire il prezzo del latte alla stalla in Puglia. “La situazione è ormai insostenibile a causa della sordità dei trasformatori – continua Salcuni – e si fa sempre più forte la fibrillazione avvertita nel mondo zootenico pugliese. Gli allevatori sono al collasso a causa dell’aumento dei costi di produzione e del ridicolo prezzo riconosciuto loro di euro 0,31 al litro e ben lontano dai 0,46 euro al litro pattuiti con l’ultimo accordo siglato nel 2008, dopo quasi 10 giorni di proteste e presidi”.
“Rischiamo di vanificare il lavoro fin qui svolto – aggiunge il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – e di far esplodere la rabbia degli allevatori, ormai sull’orlo del fallimento. Tra l’altro, i trasformatori devono spiegare come mai sono disposti a pagare latte proveniente da nord Italia, Germania, Polonia, Lituania a 0,43/0,46 euro al litro e fino a 0,49 euro al litro, prezzi ben distanti dai 0,31 euro al litro riconosciuti agli allevatori pugliesi. Al danno si aggiunge la beffa che tale latte dalla dubbia provenienza è impiegato per ‘fare’ la famosa mozzarella e venderla ai consumatori spacciandola per pugliese, fatta con latte pugliese”.
In Puglia le aziende zootecniche sono 7.352, la produzione di latte è pari a circa 3 milioni di quintali, con un fatturato di oltre 500 miliardi e prodotti caseari di tutto prestigio come ‘il Fior di Latte’.
Troppo spesso, però, la famosa ‘mozzarella’ è ‘costruita’ con materia prima proveniente dal Nord Europa, con latte più volte pastorizzato o con semilavorati da parte di alcune imprese casearie non rispettose del territorio. In Italia una busta di latte confezionata su tre contiene latte proveniente dall’estero che, dopo il confezionamento e la trasformazione industriale, diventa miracolosamente "prodotto italiano", soprattutto latte ad uso alimentare, ma anche formaggi e yogurt.

SONDAGGIO

Che tipo di cibo cerchi quando viaggi?

TERRAINNOVA

 

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi