9 Gennaio 2008
LATTE

Parte la mobilitazione degli allevatori pugliesi contro il mancato rinnovo dell’accordo sul prezzo del latte alla stalla, scaduto da 2 mesi. Nel corso di un’assemblea a San Basilio (Mottola), la Coldiretti Puglia ha fatto il punto della situazione e individuato la linea da seguire per la dura azione di protesta che si svilupperà dinanzi ai principali caseifici pugliesi. I presidi inizieranno subito dopo l’incontro con i trasformatori di CNA, Confartigianato e Confindustria, in programma venerdì prossimo, se non si raggiungerà l’intesa e proseguiranno ad oltranza nelle cinque province pugliesi fino a quando industriali e caseari non daranno ascolto alle istanze del mondo zootecnico.  
“La posizione dei trasformatori è inaccettabile – ha dichiarato il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - se si pensa ai prezzi di mozzarelle, ‘fior di latte’ ed altri prodotti caseari in costante e vertiginoso aumento. Per non parlare del problema della sicurezza alimentare e dei prodotti spacciati per pugliesi, quando, invece, sono ‘costruiti’ non con il latte della Murgia, bensì con materia prima proveniente da Paesi UE ed extra UE e che, dopo la trasformazione industriale, diventano miracolosamente ‘made in Puglia’”.
Nei mesi scorsi alle sollecitazioni della parte agricola ha corrisposto il silenzio assordante dei trasformatori che, disattendo gli impegni assunti precedentemente, hanno prima snobbato le convocazioni e poi rifiutato le legittime richieste della parte zootecnica di un aumento di 8 centesimi di euro al litro, con la conseguente fissazione del prezzo a 0,48 euro, oltre all’applicazione della tabella dei parametri di qualità che già prevedeva, nel precedente accordo, il riconoscimento di una più adeguata remunerazione per il prodotto di migliore qualità. Si tratta di legittime istanze che trovano giustificazione nell’attuale situazione di mercato e nell’aumento dei costi di produzione a carico degli allevatori pari al 35%.
L’azione forte della Coldiretti Puglia punta a tutelare e promuovere la produzione lattiero-casearia regionale, un comparto forte ed importante per l’intera economia pugliese con una produzione di latte pari a circa 3 milioni di quintali ed un fatturato di oltre 500 miliardi.

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