26 Febbraio 2009
GRANO

Gli importi delle multe andrebbero ridistribuiti ad imprenditori cerealicoli e consumatori
 
“L’Antitrust ha finalmente accertato e sanzionato l’esistenza del cartello dei pastai che Coldiretti Puglia sta denunciando ripetutamente da mesi, che ha portato al crollo del mercato del grano duro in Puglia, in assoluta controtendenza con i prezzi della pasta cresciuti costantemente, a danno degli imprenditori cerealicoli locali e degli stessi consumatori”. Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, commenta la notizia della multa inflitta dall’Antitrust agli industriali della pasta per un importo di euro 12.495.333. “Stiamo assistendo da mesi – ha scandito Salcuni – ad una flessione continua del prezzo del grano, mentre i costi di pane e pasta non accennano a diminuire. Nel passaggio dal grano alla pasta il prezzo lievita di quasi il 400%, considerate le quotazioni del grano duro attorno a 22 centesimi al chilo e il costo medio della pasta apri a 1,4 euro al chilo. I soldi delle multe che le industrie pastaie devono pagare all’Antitrust – conclude Salcuni - andrebbero restituiti ai consumatori e agli agricoltori con il prezzo riconosciuto per il grano duro che è dimezzato rispetto allo scorso anno, senza alcun beneficio per i cittadini che hanno invece dovuto subire ingiustificati rincari”.
Il comunicato dell’Antitrust rende noto che “le società Amato, Barilla, Colussi, De Cecco, Divella, Garofalo, Nestlé, Rummo, Zara, Berruto, Delverde, Granoro, Riscossa, Tandoi, Cellino, Chirico, De Matteis, Di Martino, Fabianelli, Ferrara, Liguori, Mennucci, Russo, La Molisana, Tamma, Valdigrano, insieme all’Unipi, Unione Industriali Pastai Italiani, hanno posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza finalizzata a concertare gli aumenti del prezzo di vendita della pasta secca di semola da praticare al settore distributivo, sanzionata con multe per complessivi 12.495.333 euro”.
I pastai sanzionati, in estrema sintesi, rappresentano la quasi totalità del mercato nazionale della pasta (circa il 90%).
“Anche per effetto dei cartelli – denuncia il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – nonostante le quotazioni del grano siano crollate di un terzo, i prezzi di pane e pasta non accennano a diminuire, con una divaricazione degli andamenti divenuta insostenibile. Caduto l'alibi che per mesi ha giustificato i rincari, i prezzi non scendono e hanno raggiunto valori medi di 2,80 euro al chilo per il pane e di 1,4 euro al chilo per la pasta, secondo il servizio Sms Consumatori del Ministero delle Politiche Agricole. La pasta, tra l’altro, è il prodotto agroalimentare che ha segnato l’aumento record del prezzo di vendita. Nel corso del 2008 a partire da gennaio abbiamo assistito ad una crescita su base annua del 10 per cento che si è concluso con un balzo del 28 per cento a dicembre, toccando in diversi mesi dell’anno incrementi anche superiori al 30 per cento”.
 
LA PASTA DAL CAMPO ALLA TAVOLA
                                                                       PREZZI
GRANO DURO                                            0,22 EURO/CHILO
SEMOLA                                                      0,40 EURO/CHILO
PASTA                                                         1,4 EURO/CHILO
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Servizio Sms Consumatori

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