25 Giugno 2008
GRANO

“Non vorremmo che le ‘presunte’ preoccupazioni espresse in questi giorni dagli industriali sui prezzi del grano servissero a giustificare artatamente, invece, speculazioni sui costi di pane e pasta a discapito degli stessi produttori agricoli e, soprattutto, dei consumatori finali. In realtà, i produttori cerealicoli hanno dovuto sopportare - in assoluto isolamento e senza arrecare disagi alla collettività - il peso del caro-gasolio che incide pesantemente sui costi di produzione di grano, cereali e affini”.
A denunciarlo il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ricordando che nel passaggio dal grano al pane, per esempio, il prezzo aumenta quasi del 1100 per cento, tenuto conto della resa del grano in farina e dell’aggiunta dell’acqua, è necessario un chilo di grano per produrre un chilo di pane. Il prezzo del grano è andato costantemente diminuendo negli ultimi venti anni, di contro quello del pane ha registrato continui rincari. Da ciò si evince che la crescita dei prezzi del grano non deve divenire un alibi per aumenti consistenti di pasta e pane. 
Secondo la Coldiretti nella forbice dei prezzi tra produzione e consumo c’è sufficiente margine per garantire adeguata remunerazione agli agricoltori e non incidere pesantemente sui bilanci delle famiglie.
La Puglia è la regione leader in Italia per la produzione di grano duro con una Produzione Lorda Vendibile di 230milioni di euro. La superficie investita a grano duro è la più estesa tra tutte le altre colture praticate e da sola rappresenta ¼ dell’intera Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) regionale ed oltre il 60% della produzione regionale si concentra nelle province di Foggia e Bari, specialmente, in zone agrarie quali il tavoliere di Foggia e la pianura della Capitanata meridionale, ed in provincia di Bari, la fossa premurgiana. Nonostante ciò, gli industriali della pasta utilizzano solo il 20% di prodotto regionale, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che arrivano nel nostro Paese da Canada, Bangladesh ….per produrre pasta "Made in Italy" senza che sia indicato in etichetta.

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