5 Febbraio 2008
GIOVANI IMPRESA

Largo ai giovani e l’agricoltura apre le porte alla ventata di rigenerazione in corso. Oggi, oltre il 35 percento delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani e le giornate di lavoro in cui sono impegnati lavoratori agricoli tra i 20 ed i 40 anni sono 4.907.478, quasi la metà rispetto al totale di 11-12 milioni di giornate lavorative l’anno (pari al 15% del totale nazionale). Da questi numeri è partita la discussione della Tavola Rotonda, organizzata dalla Coldiretti Puglia e coordinata dal Direttore regionale, Antonio De Concilio, su “Pacchetto Giovani: Università e Ricerca per un’Agricoltura che si Rigenera” alla presenza di oltre 150 giovani imprenditori agricoli, interessati a conoscere la portata e l’impatto innovativo dei Decreti attuativi del Fondo Giovani.
“Il Fondo per la promozione dell’imprenditoria giovanile in agricoltura – ha introdotto i lavori Donato Fanelli, Delegato Nazionale di Giovani Impresa della Coldiretti - rientra nell’asse 5 della legge finanziaria 2007 “Rilancio degli investimenti, dell’innovazione e della ricerca”. La legge ha previsto lo stanziamento di 50 milioni di euro, da suddividere in tranche da 10 milioni all’anno per 5 anni e da utilizzare per organizzare master e formazione specialistica, incentivare la ricerca e lo sviluppo nelle imprese giovanili e promuovere la diffusione dei servizi di sostituzione per le imprese giovanili. Si tratta di una grande opportunità per l’agricoltura pugliese, ed in particolare per i settori ortofrutticolo e zootecnico che hanno bisogno di una ricerca sempre più coerente alle esigenze imprenditoriali. Determinanti risulteranno i master promuovere un approccio innovativo alla formazione in agricoltura, rispondendo all’esigenza espressa dalle imprese giovani di diffondere la cultura imprenditoriale quale motore per lo sviluppo e l’attuazione di progetti economicamente e socialmente sostenibili”.
Unanime la consapevolezza che non esiste più la logica del produrre quanto quella di riuscire a cogliere i differenti passaggi della filiera con regole certe dettate dalla stessa agricoltura e con imprenditori capaci di adeguarsi alla richieste dei consumatori cambiando, talvolta, addirittura attività produttiva.
“Il processo di rigenerazione del settore agricolo che vede i giovani imprenditori agricoli quali attori principali – ha incalzato il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - va accompagnato da mirate azioni incentivanti che diano risalto alle professionalità esistenti e promuovano un nuovo modo di fare impresa. I giovani imprenditori agricoli, attenti all’innovazione e agli strumenti per aumentare la competitività sui mercati nazionali ed internazionali, intendono contribuire alla costruzione di un forte SISTEMA PUGLIA basato sulle risorse del territorio, sui servizi innovativi e sulla forte distintività delle eccellenze e delle produzioni tipiche di qualità del sistema agricolo pugliese”.
Assolutamente innovativa “la procedura concorsuale – ha detto il Direttore De concilio - per la selezione di progetti di ricerca e sperimentazione in agricoltura proposti dai giovani imprenditori agricoli, da realizzarsi con la collaborazione di istituti pubblici di ricerca”. “La formazione per un’agricoltura di qualità – ha precisato il Preside della Facoltà di Agraria, Vito Savino – deve essere specialistica perché il settore ha bisogno di esperti, di professionisti con una solida preparazione di base ed in possesso di specifiche competenze, acquisite mediante percorsi formativi professionalizzanti. Per centrare l’obiettivo è necessario un cambiamento della mentalità e la costruzione di un progetto complessivo di formazione che veda interagire la scuola, l’università, la formazione professionale e lo stesso mondo del lavoro”.
Per il Preside della Facoltà di Economia, Giuseppe Patruno, i bandi “dimostrano una grande sensibilità per il settore agricolo e per l’evoluzione che ha subito negli ultimi anni. Certamente importanti i master e i corsi di formazione, ma non si può sottacere il nuovo atteggiamento mentale emerso e dimostrato dalla individuazione di iniziative pilota in materia di servizi di sostituzione in caso di  malattia o infortunio, frequenza a corsi di formazione di durata minima di 7 giorni o nascita di un figlio”. Perfettamente in linea con i Decreti attuativi del Fondo giovani l’attività del D.A.Re. che “in un’ottica di sviluppo – ha specificato il Direttore del Distretto Agroalimentare Regionale, Gianluca Nardone – offre sostegno alle imprese agricole esistenti e potenziali, con un’attenzione particolare a quelle condotte da giovani che sosteniamo traducendo idee innovative in business plan per dare impulso alla filiera corta”.

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