L’AGROALIMENTARE AL CENTRO DELL’ITALIA ……..ALL’IN SUD!
La vendita diretta nuovo canale commerciale per i giovani imprenditori
Tutelare, produrre e vendere “direttamente” prodotti agroalimentari significa dare futuro ai giovani, al mezzogiorno ed al Paese. Un Sud diverso, innovativo, fresco, dinamico, fatto di 50.000 imprese agricole “giovani” e 91 produzioni riconosciute a livello comunitario, di cui 61 DOP e 30 IGP, un patrimonio di valore inestimabile per le regioni Calabria, Campania, Basilicata, Molise, Puglia e Sicilia, rappresentate a Bari da oltre 1000 imprenditori agricoli rampanti del Sud, nel corso dell’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa su “L’agroalimentare al centro dell’Italia all’in SUD!”.
Testimonial d’eccezione del Sud, fucina di idee e giacimento di eccellenze e personaggi illustri che si sono distinti a livello nazionale e internazionale, i giovani talenti a confronti del mondo agroalimentare e non, Rino Mercuri, imprenditore orticolo e dell’energia di Foggia e Angelo Inglese, patron di Inglese Abbigliamento, griffe tanto amata dai reali d’Inghilterra, i calabresi Daniele Perrone, imprenditore oleario di Delia Nuova e Salvatore Ferrazzo, orafo che ha realizzato una croce al Papa Benedetto XVI, i siciliani Giuseppina Palazzolo, imprenditrice fautrice del ‘pick your own’ e Tony Lo Coco, blasonato chef de ‘I Pupi di Bagheria’, dalla Basilicata Giovanni Padula, allevatore di agnelli delle dolomiti lucane e Claudio Gallucci che con la Gallucci & Gilmour vende in tutto il mondo i prodotti agroalimentari di Puglia e Basilicata, i molisani Lucia Felice, titolare di un’azienda zootecnica multifunzionale e Mena Aloia, frantoiana d’eccellenza della Aloia di Colletorto, dalla Campania il giovane imprenditore Emanuele Guardascione, innamorato dell’antichissimo ‘vino Falerno’ e Alex Giordano, mente e cuore pulsante della Ninja marketing.
Strutturalmente il Sud mantiene la sua vocazione agricola, con il settore primario al 3,3% sul valore aggiunto totale rispetto all’1,5% del Centro-Nord. Forti possibilità di occupazione in agricoltura, hanno le persone con un più elevato grado di professionalità, quali le figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, l’utilizzo di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all'interno dell'azienda.
Secondo l’analisi di Coldiretti a crescere in futuro sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all’interno dell’azienda: dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. La domanda di lavoratori – conclude la Coldiretti - si registra infatti per figure professionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi.
L’aumento record del 26 per cento nelle iscrizioni all’Università nei corsi di laurea in scienze agroalimentari, in netta controtendenza rispetto all’andamento generale nell’ultimo decennio, conferma la presenza di nuove ed interessanti opportunità di lavoro in campagna dove si stima che grazie alla green economy saranno disponibili centomila posti di lavoro per i prossimi tre anni.
