20 Maggio 2022
GIORNATA API: CRESCE BEE ECONOMY IN ROSA DA INTEGRATORI A NAPPAGE FINO A PELLICOLA PER ALIMENTI

Cresce la Bee Economy in rosa delle donne delle api che in Puglia dal miele producono dagli integratori alimentari al ‘nappage’ per i dolci, dalla cosmesi naturale fino alla pellicola per gli alimenti. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, diffusa in occasione della Giornata mondiale delle api, proclamata dall'Onu, al mercato di Campagna Amica di via Tiburtina 695 a Roma dove sono scese in piazza anche le apicoltrici pugliesi impegnate in prima linea per difendere questo insetto che svolge un ruolo insostituibile per l’ambiente e per la vita dell’uomo.

A Massafra in provincia di Taranto c’è Roberta Dimauro, biologa, che ha creato la linea di cosmesi naturale a base di cera e miele, oltre a prodotti per il lifting con l’estrazione del veleno d’api, una linea di dressing per guarnire i piatti gourmet e di laccatura ‘nappage’ per i dolci. All’insegna del salutismo – aggiunge Coldiretti Puglia - gli integratori a base di miele e pappa reale, ginseng e guaranà e con olio essenziale di piante e propoli, ma anche il nettare degli dei con l’alga spirulina. Ma Roberta riesce anche a proteggere gli alimenti – dice Coldiretti Puglia - usando carta da forno e stoffa di cotone imbevute in cera d’api.

Proprio per assicurare un controllo in tempo reale dell’attività nelle arnie ma anche un puntuale biomonitoraggio ambientale sono arrivati anche i primi cyber alveari, presentati dalla Coldiretti a Roma, in collaborazione con gli esperti del Crea Agricoltura e Ambiente.

Si tratta di un’arnia elettronica – continua Coldiretti - collegata ad internet e dotata di telecamere e sensori capaci di rilevare l’attività di volo e la temperatura e l’umidità interna all’alveare, registrare il ronzio della colonia, misurare i parametri ambientali di micrometeorologia. I dati acquisiti vengono trasmessi ad una piattaforma dove l’apicoltore collegato ad internet, magari da uno smartphone, può visualizzarli graficamente, monitorando così a distanza e quasi in tempo reale la sua colonia.

I cyber alveari sono peraltro alimentati ad energia pulita – spiega Coldiretti - grazie a piccoli pannelli fotovoltaici, mentre la presenza di un dispositivo di geolocalizzazione permette di segnalare spostamenti della centralina a seguito, ad esempio, di un ribaltamento oppure in caso di furto dell’arnia.

E per preservare le api dalla tropicalizzazione del clima, ad Ostuni in provincia di Brindisi Maria Donnaiola produce miele biodiverso – racconta Coldiretti Puglia – salvando le api dalla calura e dalla siccità con la transumanza nelle regioni limitrofe, a caccia di acqua e fiori per strappare le api dallo stress e offrendo loro pascoli rigogliosi.

Ma c’è anche l’apicoltura eroica con Daniela Margarito che a Racale in provincia di Lecce, nonostante l’abbandono e la morte di migliaia di ulivi a causa della Xylella, continua a prendersi cura delle sue api, dedicandosi a colture diverse per offrire pascoli nuovi.

“Sono tenaci e resilienti le donne che allevano le api – afferma Maddalena Rignanese Rinaldi, responsabile di Coldiretti Donne Impresa Puglia – si dedicano con sacrificio e passione ad un’attività delicata con le api che necessitano di clima e alimentazione giusta per il loro benessere, prima ancora che per produrre miele. La società perfetta delle api, tutta al femminile, non può che essere gestita da imprenditrici che ne conservano dinamiche e logiche”.

Una spinta all’innovazione che ha fatto crescere la “bee economy” che abbraccia - spiega Coldiretti – ormai diversi settori, dal business delle cerimonie con le agribomboniere con la cera d’api ideate da una apicoltrice abruzzese alla cosmetica con creme e unguenti a base di cera, miele e veleno d’api, create da una produttrice pugliese fino allo sport con bevande energizzanti per atleti di un agricoltore umbro. Un fenomeno che – conclude la Coldiretti - traina anche lo sviluppo di nuove professioni come il sommelier del miele che guida i consumatori a riconoscerne le caratteristiche, arrivando anche a capire da quale pianta o fiore è stato prodotto.

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