FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA
Il nostro vecchio pianeta attraversa una fase tormentata: rischi alimentari, inquinamento, cambiamenti climatici, crescenti emergenze ambientali. Alle carenze idriche si sommano i terribili incendi dei nostri boschi; spesso a una diffusa incertezza sulla natura di ciò che mangiamo, si accompagna il timore di smarrire l’identità profonda dei nostri territori; il paese ci appare meno competitivo e il futuro si accorcia. Come cittadini e come consumatori siamo di fronte a domande che fino a ieri ci erano sconosciute. Sempre più frequentemente ci chiediamo se le prossime generazioni potranno assaporare la qualità della vita e il modo di stare insieme che noi abbiamo conosciuto. Con questo scopo è nata Fondazione Campagna Amica, per fare in modo che le famiglie, le mamme, i consumatori possano decidere se figli e nipoti abbiano diritto agli stessi rapporti umani, allo stesso gusto nei cibi, ai paesaggi, al clima e alla bellezza che i nostri territori hanno regalato alla nostra infanzia.
EDUCAZIONE ALIMENTARE E MASSERIE DIDATTICHE IN PUGLIA
EDUCAZIONE ALIMENTARE: Avviata la partnership con il gruppo Educom di Bari, che raccoglie scuole materne ed elementari, per una sana alimentazione da garantire ai giovani studenti anche attraverso le mense pubbliche e la ristorazione collettiva. Prodotti ortofrutticoli rigorosamente di stagione saranno forniti settimanalmente, a seconda delle esigenze dei gestori della mensa. Così come è in corso di definizione l’iniziativa atta a dotare le scuole di ogni ordine e grado di distributori automatici di frutta fresca ed eventualmente latte per la ricreazione. L’attenzione a come si alimentano i ragazzi al di fuori delle mura domestiche è un preciso dovere degli enti locali (Comuni, Province e Regioni) e, quindi, delle istituzioni scolastiche che potrebbero preferire i prodotti tipici e tradizionali non solo per i pranzi somministrati agli alunni, ma anche per i brevi momenti di ristoro.
L'obiettivo è quello di modificare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque e formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Per questo è necessario qualificare anche le mense scolastiche dove deve essere garantita la presenza di prodotti tradizionali e frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni con pericolose conseguenze sulla salute.
A LEZIONE DI AGRICULTURA: Giovedì prossimo, 15 maggio 2008, 1000 bambini provenienti dalla cinque province pugliesi saranno accolti dalla Coldiretti Puglia all’Arena della Vittoria per una ‘Lezione di AgriCultura’. Si tratta della giornata conclusiva del progetto “Masserie Didattiche”, attraverso il quale la Coldiretti Puglia, nel corso dell’anno scolastico 2007-2008, ha proposto agli allievi delle scuole dell’obbligo, alle loro famiglie e agli insegnanti una conoscenza diretta dell’agricoltura, valorizzando la funzione educativa delle imprese agricole ed agrituristiche che si aggiunge alla tradizionale funzione produttiva di beni, alla funzione protettiva dell’ambiente rurale e alla funzione turistico-ricreativa volta alla fruizione dello spazio e del paesaggio naturale. Il programma si sviluppa nel corso dell’intera giornata (dalle 10,00 alle 18,00), nel corso della quale gli scolari presenteranno i lavori svolti che li hanno avvicinati ai temi della ‘Campagna Amica’ e ha premesso loro di conoscere le tecniche di coltivazione, di preparazione dei prodotti agricoli e la loro bontà e salubrità alimentare, attraverso degustazioni guidate presso masserie agrituristiche, mentre sul terreno di gioco dell’Arena potranno visitare gli “animali della masseria”, si impegneranno in percorsi didattici ed in tornei di giochi campestri, oltre a seguire la preparazione ‘in diretta’ dei prodotti tipici locali.
Le aziende agrituristiche di Terranostra Puglia, associazione agrituristica della Coldiretti, all’ora di pranzo offriranno i piatti tradizionali della cucina pugliese.
FARMERS MARKET
Due farmers market a Taranto, uno a Bari e uno a Foggia. E’ una delle ricette che Coldiretti propone per rispondere alle esigenze dei cittadini-consumatori di acquistare prodotti di qualità al giusto prezzo, iniziativa accompagnata dalla pubblicazione del portale www.campagnamica.it, la prima mappa on line di fattorie e cantine, su cui è possibile fare la spesa con il miglior rapporto tra prezzi e qualità. Sono già 1.420 le imprese agricole, agrituristiche e le cantine della Puglia presenti sul portale ad accesso libero che consentirà risparmi “doc” negli acquisti per cenoni e regali enogastronomici rispettosi della tradizione.
Con un semplice click, attraverso il motore di ricerca “In viaggio per Fattorie e Cantine”, sarà possibile individuare nel proprio comune, provincia o regione, la più ampia gamma di aziende agricole che vendono direttamente selezionando anche le categorie di prodotto desiderate ed eventualmente anche le specialità garantite da marchio.
La Coldiretti Puglia consiglia così di preferire prodotti locali e di stagione che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole, dato che i costi della logistica incidono fino ad un terzo per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari. Privilegiando l'acquisto di prodotti locali e di stagione oltre a risparmiare si salva l'ambiente dall'inquinamento dovuto all'emissione di gas serra responsabile dei cambiamenti climatici.
Coldiretti ha messo in atto una serie di iniziative per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto che non inquinano e salvano il clima: dall'introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei cibi in vendita alla richiesta della disponibilità di spazi adeguati nella distribuzione commerciale dove poter acquistare alimenti locali che non devono essere trasportati per lunghe distanze, dall'offerta di prodotti regionali in mense scolastiche ed ospedaliere alla promozione delle vendita diretta degli agricoltori che sulla base delle esperienze di altri paesi potrebbe raggiungere fino al 15 per cento del mercato alimentare. Il moltiplicarsi dei prezzi dal campo alla tavola ha determinato una sostanziale modifica delle abitudini alimentari del 75 per cento delle famiglie, con oltre la metà che ha variato il tipo di prodotti acquistati. Per invertire la rotta stiamo attivando presso i farmer market pugliesi tutte le iniziative più opportune per calmierare i prezzi, offrendo contemporaneamente prodotti di alta qualità. In quest’ottica è nata l’intesa tra la Coldiretti Puglia e l’ADOC Puglia che prevede uno sconto del 5% su tutta la spesa presso il Farmer market di Bari. Secondo i dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione, infatti, l’alimentare e le bevande hanno segnato il più elevato aumento tendenziale con un incremento del 4,1 per cento a dicembre, con un valore record per il pane (+ 12,6 per cento), la pasta (+ 8,6 per cento), il latte (+7,7 per cento), la frutta (+ 4,8 per cento), la carne (+ 3,5 per cento).
COLDIRETTI PUGLIA E UNIVERSITA’ DI BARI CONTRO LE FRODI A TAVOLA
PRODOTTI LATTIERO – CASEARI: Coldiretti Puglia e Facoltà di Agraria dell’Università di Bari insieme contro le ‘scorciatoie tecnologiche’ che inquinano il mercato della mozzarella pugliese, troppo spesso ‘costruita in laboratorio’ utilizzando latte in polvere, preparati alimentari (i fusi) o semilavorati (cagliate) importati dall’estero. Aldo Di Luccia e Michele Faccia, docenti della Facoltà di Agraria - Dipartimento Industrie Agroalimentari dell’Università di Bari, sono riusciti ad individuare un marcatore molecolare per il rilevamento della cagliata refrigerata o congelata nei formaggi a pasta filata. Pertanto, d’ora in avanti si potrà rintracciare la materia prima con cui è stata prodotta la mozzarella. Se viene utilizzato il latte il marcatore nella frazione proteica analizzato è quasi impe ercettibile, nel caso di cagliata congelata è decisamente evidente.
Si parla di un vero e proprio mercato parallelo delle paste filate che ‘inquina’ quello del latte pugliese, inganna il consumatore, e toglie all’economia zootecnica regionale oltre 90 milioni di euro. L’impiego di cagliata refrigerata e pressata consente in linea teorica di risparmiare fino al 50% del costo di approvvigionamento della materia prima. Ciò determina problemi etici ed economici, una concorrenza sleale e un inganno per i consumatori, dato che risulta sempre meno conveniente produrre mozzarelle partendo dal latte, anche se sull’etichetta nessuno dichiara di aver utilizzato cagliate congelate spesso importate dall’estero.
Per questo la Coldiretti Puglia attraverso la sottoscrizione di una proposta di legge regionale chiede che sull’etichetta dei prodotti lattiero caseari (mozzarella, cacioricotta, caciotta, burrata, caciocavallo, ecc..) venga riportato obbligatoriamente con chiarezza e massima evidenza l’eventuale utilizzo delle cagliate o paste fuse e, quindi, il Paese d’origine di questi prodotti, oltre alla provenienza del latte; l’immediata applicazione della legge 204 dell’8 agosto 2004 che renda obbligatoria sull’etichetta delle confezioni di tutti i trasformati del latte l’origine territoriale del prodotto agricolo utilizzato; l’applicazione del sistema di rintracciabilità e controllo, già previsto per il latte fresco, anche per tutti i formaggi e prodotti a pasta filata; che siano preferiti nella ristorazione collettiva, gestita dalle Istituzioni pubbliche, i prodotti agroalimentari di sicura provenienza regionale, cosi come è indispensabile che i supermercati e gli ipermercati operanti in Puglia riservino uno spazio considerevole sui loro scaffali ai prodotti agricoli del territorio pugliese.
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA: Il progetto ‘Interreg IIIA Grecia – Italia’, di cui la Regione Puglia è partner, realizzato da un gruppo di ricerca italo greco, costituito dai ricercatori del Dipartimento di Chimica e PRO.GE.SA. dell’ Università di Bari e dell’Università di Ioannina (Grecia) e da tecnici e agronomi della Coldiretti Puglia, ha previsto che i ricercatori, dopo una selezione delle imprese olivicole che hanno messo a disposizione campioni di olive e oli, ne stanno individuando le caratteristiche principali, mettendo a confronto gli oli pugliesi con la produzione olearia della regione delle Isole Ioniche in Grecia.
Le imprese agricole coinvolte sono state messe in rete nell’ambito di un network transfrontaliero per il quale è stato individuato un pacchetto di iniziative promozionali, tra cui l’apposizione del logo di progetto a garanzia di qualità e tipicità sull’etichetta e segno di appartenenza ad una rete virtuosa di aziende. Le imprese potranno usufruire dei dati raccolti, facenti parte di un inizio di banca dati che potrebbe essere implementata in futuro, caratterizzando in questo modo le peculiarità degli oli autoctoni della regione Puglia e della regione delle Isole Ioniche.
LA MAPPA DELLE TRAPPOLE NEL SETTORE AGROALIMENTARE | |
PASTA |
La Puglia è la regione leader in Italia per la produzione di frumento duro con una superficie investita di 409.950, una produzione di 6.697.413 quintali ed una Produzione Lorda Vendibile di 234 miliardi di vecchie lire (dato 2001). La superficie investita a grano duro è la più estesa tra tutte le altre colture praticate e da sola rappresenta ¼ dell’intera Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) regionale ed oltre il 60% della produzione regionale si concentra nelle province di Foggia e Bari, specialmente, in zone agrarie quali il tavoliere di Foggia e la pianura della Capitanata meridionale, ed in provincia di Bari, la fossa premurgiana. Nonostante ciò, gli industriali della pasta utilizzano solo il 20% di prodotto regionale, mentre sono 800.000 le tonnellate di grano duro che arrivano nel nostro Paese da Canada, Bangladesh ….per produrre pasta "Made in Italy" senza che sia indicato in etichetta. |
VINO |
I casi di “agropirateria” nel settore vinicolo pugliese riguardano in particolare Negroamaro, Primitivo, Moscato, Aleatico e Malvasia. In America si producono Moscato, Malvasia e Aleatico, venduti con “DOC” californiane Napa Valley o Sonoma County e riuniti, ironia della sorte, nel “Consorzio Cal-Italia”, ma commercializzati con nomi italiani. Il fenomeno sta colpendo, in maniera particolare, il primitivo pugliese. In America un vino, lo ‘Zinfandel’, viene venduto e si sta affermando sul mercato come ‘Primitivo’ ed i siti non si lasciano sfuggire l’occasione di chiamare in causa continuamente la Puglia, per accrescere il valore e l’immagine del prodotto americano. A breve, presumibilmente, invaderà il mercato europeo, considerati gli investimenti telematici sostenuti. |
CONSERVE DI POMODORO |
I ‘falsari del Made in Italy’ colpiscono ogni anno anche il settore ortofrutticolo. La Puglia è leader, per esempio, nella produzione di pomodoro con i suoi 2,7 milioni di quintali che incidono sulla produzione nazionale per il 35%. E’ evidente, dunque, il danno arrecato alle imprese agricole pugliesi e alle produzioni tipiche e di qualità regionali dalle 82.000 tonnellate di concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina per produrre salse "italiane". |
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA |
Uno dei settori più colpiti da frodi e sofisticazioni in Puglia è il comparto olivicolo-oleario, in cui, nonostante il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d’Origine Protetta) al ‘Terra di Bari’, ‘Terra d’Otranto’, ‘Dauno’ e ‘Collina di Brindisi’ e ‘Terre Tarentine ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, sono 160 i milioni di litri di olio di oliva importati ogni anno per essere miscelati con quello italiano ed in particolare con quello pugliese, dato che l'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale è pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale. |
MOZZARELLA |
In Puglia la produzione di latte è pari a circa 3,2 milioni di quintali, rinveniente da 2.700 allevamenti con 82.000 capi bovini allevati per la produzione di latte vaccino e la conseguente produzione di prodotti caseari di tutto prestigio come ‘il Fior di Latte’, la burrata, il cacioricotta, il caciocavallo ecc. Sempre più spesso, però, la famosa mozzarella pugliese è ‘costruita in laboratorio’ con materia prima proveniente da Paesi europei e non, con latte più volte pastorizzato o con semilavorati, in genere cagliata, da parte di alcune imprese casearie che, irrispettose del territorio e dei consumatori, preferiscono, al latte pugliese, semilavorati importati da Paesi UE ed extra UE. Pertanto, dei 421.000 quintali di mozzarelle regolarmente venduti come pugliesi, oltre il 35% (circa 160.000 quintali) sono ‘costruiti’ con cagliate e paste fuse provenienti dall’estero. |