31 Ottobre 2008
FLOROVIVAISMO

Il comparto dei fiori e delle piante ornamentali in Puglia ha raggiunto i 185 milioni di euro di valore
 
Si rinnova ogni anno il rito dell’acquisto di fiori, in occasione della giornata dedicata ai defunti. Anche nel 2008, nonostante la crisi, in Puglia non tramonta la tradizione che lega i crisantemi a tale ricorrenza, anche se molti preferiscono le rose.
I costi dei crisantemi si sono mantenuti stabili, raggiungendo in campo una quotazione tra i 0,50/0,80 euro cadauno. Le rose con un metro di gambo costano dai 18 ai 25 euro a mazzo da 20 pezzi. Ingenti i quantitativi di orchidee, protee e altri fiori tropicali provenienti dall’estero, in particolare da Nuova Zelanda, Australia, Olanda, Kenia e Taiwan.
“Acquistare un fiore a chilometro 0, rigorosamente ‘Made in Puglia’ – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - significa anche fare una scelta responsabile che salva il clima dall’inquinamento determinato dalle emissioni di gas serra dovute ai lunghi trasporti che devono subire prodotti importati spesso da Paesi lontani, in cui tra l’altro non sono rispettati i principi base della protezione sociale del lavoro. Un viaggio che ha inizio nelle grandi aziende gestite da multinazionali dove sono denunciati trattamenti brutali contro i lavoratori e continua attraverso un percorso di migliaia di chilometri con l’inutile emissione di  gas a effetto serra a danno del clima”.
Il comparto dei fiori e delle piante ornamentali in Puglia ha raggiunto i 185 milioni di euro di valore, con un incidenza dell’11,4 percento del valore della produzione regionale su quella nazionale. Il dato sulle aziende è particolarmente significativo ed ha un maggior valore strutturale rispetto a quello sulle superfici che è maggiormente soggetto ad oscillazioni stagionali. Dal punto di vista percentuale, considerato il quadro nazionale, i maggiori incrementi sul numero di aziende in termini assoluti si sono avuti in  Puglia con un aumento di 632 unità. Nel sub-comparto del vivaismo la Puglia è emergente, tanto da contribuire in misura rilevante, negli ultimi dieci anni, alla crescita nel Mezzogiorno, dove le aziende salgono a 1.651 unità (+643) per una superficie di 1.552 ettari (+783). In Puglia gli investimenti di aree (1.619 ettari) risultano superiori rispetto alla Sicilia anche se sono relativi ad un numero di aziende inferiore (1.416 unità). La crescita interessa tutte le province ed in particolare Bari che si colloca al primo posto tra le province pugliesi con oltre 500 aziende e circa 700 ettari coltivati.

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