Se dalle rilevazioni di ISMEA, per la prima volta negli ultimi sei mesi, emergono risultati positivi dei prezzi agricoli, che a luglio fanno registrare un aumento del 2,2 per cento rispetto al 2011, la palma nera la conquista la filiera del latte e derivati che segna un decremento del 9,7 per cento.
Gli allevatori sono costretti anche a subire gli aumenti a senso unico dei mezzi di produzione; infatti, sempre Ismea, nell’ultima rilevazione indica l’ennesimo incremento dei costi a carico degli agricoltori, stavolta rincarati del 2,4 per cento rispetto a dodici mesi fa. La situazione peggiore si registra per i mangimi (+9,1 %) ed i concimi (+ 6%), al secondo posto tra le voci di spesa rincarate si piazzano i prodotti energetici (+5,7%), principalmente condizionati dal boom del prezzo dell’elettricità (+8,3 %).
“Il quadro si aggrava - afferma il Presidente della Coldiretti Taranto Alfonso Cavallo - se pensiamo alle cronache di quanto accade alle frontiere italiane dove transitano generalmente in un anno ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori, le difficoltà di accesso al credito, sono stati tagliati del 35 per cento i finanziamenti alle imprese agricole nel primo trimestre del 2012 dove il credit crunch ha sottratto al settore primario circa mezzo miliardo di euro di finanziamenti nel corso del 2011 con una stretta creditizia che ha toccato sia i finanziamenti per ristrutturazioni (-31% rispetto al 2010), seguiti da quelli per investimenti (-11%) e per esigenze gestionali (-7%)”.
A tutto si aggiunga una ‘drammatica peculiarità’, specifica della Provincia di Taranto e la situazione diventa esplosiva, precisa il Direttore Carbone: “In Provincia di Taranto operano molti trasportatori/commercianti che, in questa fase, ritardano sempre di più i pagamenti delle forniture del latte, anche a 150 giorni dalla fattura ed alcuni di questi, dopo aver illuso gli allevatori con flussi finanziari facili – denuncia Carbone - “scappano” lasciando buchi anche di milioni di euro; se per alcuni l’alibi della crisi può essere plausibile, per questi si può tranquillamente parlare di vera e propria truffa. Per questo la Coldiretti ha dato mandato ai legali per difendere gli allevatori soci contro truffe e speculazioni”.
Per la Coldiretti di Taranto urgono risposte tempestive ed efficaci di breve e lungo periodo. Per contrastare i fenomeni speculativi, ,le proposte di medio periodo dovranno prevedere sia soluzioni legislative che organizzative:
- una indifferibile riorganizzazione della filiera lattiero-casearia, in funzione della quale la Coldiretti sarà impegnata, a partire dal mese di settembre, a favorirne le condizioni e la realizzazione;
- interventi legislativi urgenti da parte della Regione Puglia a difesa degli allevatori dalle facili truffe. Coldiretti Taranto, nello specifico, chiederà di accreditare i trasportatori/commercianti come primi acquirenti soltanto se affidabili e disponibili a contrattualizzare l’attività di commercio del latte secondo quanto previsto dall’art. 62 della legge 27/2012 inserendo qualche riferimento anche nei disciplinari del marchio Prodotti di Puglia.
