13 Gennaio 2010
ETICHETTATURA, Ennesimo sequestro di alimenti

Per la Coldiretti Puglia è improcrastinabile una legge sull’indicazione obbligatoria dell’origine di tutti i prodotti agroalimentari

“Il maxi sequestro di funghi in salamoia a Cerignola è l’ennesima dimostrazione di quanto sia determinante l'emanazione di una legge che renda obbligatoria l'indicazione dell’origine di tutti i prodotti agroalimentari, quale unica forma di tutela per i consumatori e per gli imprenditori del settore agroalimentare. Esprimiamo plauso per il lavoro svolto dai carabinieri del nucleo di Bari dei NAS che hanno scoperto ancora una volta prodotti in cattivo stato di conservazione, di provenienza dubbia e nocivi per la salute umana. Commercializzare e utilizzare nella ristorazione funghi cinesi proprio in Puglia, patria del fungo cardoncello, è realmente un paradosso”. Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ha commentato la notizia diffusa dalle agenzie di stampa  sull’operazione dei NAS di Bari, compiuta nell'ambito di controlli sulla sicurezza alimentare nel corso di un’ispezione congiunta effettuata con personale dell’Agenzia delle Dogane, che ha portato al sequestro a Cerignola (Foggia) - in un’industria conserviera - di due interi container contenenti 700 fusti di funghi in salamoia, pari a 44 tonnellate, provenienti dalla Cina.
“E’ divenuto improcrastinabile – incalza il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - segnare una netta linea di demarcazione tra la filiera agricola italiana e quella estera d’importazione, indicando in maniera chiara e trasparente in etichetta tutti gli ingredienti che compongono i prodotti agroalimentari in vendita. Sono drammatici i numeri del mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliesi e dei consumatori”.
Quasi 86 milioni di quintali di latte, cagliate ed altri derivati importati in Italia annualmente, di cui circa 1.600.000 provenienti soprattutto da Germania, Repubblica Ceca, Austria, Ungheria, Slovenia e Francia,  giungono direttamente ad oltre 50 aziende lattiero-casearie pugliesi. Oltre 1.700.000 tonnellate di grano duro entrate nel 2008 in Italia, di cui il 40% in Puglia; dal 1°gennaio di quest’anno nei porti pugliesi sono già stati scaricati, al 30 giugno, oltre 4.000.000 quintali di grano duro. Circa 2.000.000 quintali di olio, quasi pari alla  produzione regionale, importati ogni anno per essere miscelati con quello del nostro territorio, mentre sfuggono ad ogni possibile calcolo le importazioni di olio - non di oliva - che si trasformano nel prezioso oro pugliese, così come dimostrato dall’ottima attività investigativa del Comando NAS di Bari.

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