3 Marzo 2008
ETICHETTATURA

Urgente dare sostanza e vigore all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare
 
“Ancora una volta esprimiamo plauso per l’attività svolta dalla Guardia di Finanza che ha sequestrato ingenti quantitativi di prodotti agroalimentari e oli adulterati recanti false etichette, nell’ambito di un'inchiesta sulle sofisticazioni alimentari condotta tra la Campania e la Puglia. L’operazione odierna dimostra la validità della scelta fatta dall’Italia di introdurre l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti agricoli in etichetta, scelta che va fatta rispettare con un adeguato sistema di controlli.  E’ importante che soprattutto la Commissione europea ne prenda atto e riveda la decisione assunta non più tardi di 4 giorni fa di avviare la procedura di infrazione contro l’Italia per il Decreto che ha reso obbligatoria l’indicazione dell’origine dell’olio in etichetta”.
Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ha commentato la notizia diffusa dalle agenzie di stampa degli arresti tra Foggia e la Campania di ventidue persone, accusate di avere messo in vendita prodotti adulterati, riportanti false etichettature. “Gli orientamenti comunitari non possono confliggere con i provvedimenti italiani – continua Salcuni – considerato, tra l’altro, che giovedì scorso è stato approvato il Decreto ‘Milleproroghe’, il quale ha istituito ufficialmente  l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Alimentare che avrà sede a Foggia e sarà l’interfaccia dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, con funzioni di consulenza tecnico-scientifica alle amministrazioni in materia di sicurezza alimentare”.
L'obbligo di indicare l'origine delle olive impiegate in etichetta previsto dal Decreto è un contributo alla trasparenza se si considera che si è verificato nel 2007 un aumento record del 25 per cento degli arrivi di olio di oliva estero proveniente soprattutto da Spagna, Tunisia e Grecia, secondo i dati ISTAT dei primi nove mesi, mentre la produzione nazionale è stimata in calo del 15 per cento rispetto all’anno precedente.
“I sequestri effettuati dalle forze dell’ordine, purtroppo quotidianamente – aggiunge il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - rendono incalzante l’esigenza di controlli negli stabilimenti per assicurare che sulle confezioni di tutti gli extravergini etichettati dopo il 17 gennaio 2008, come previsto dalla nuova normativa, siano indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l'olio, mentre se le olive sono state prodotte in più paesi, questi devono essere tutti indicati in ordine di quantità decrescente. Ciò deve riguardare l’intera produzione agroalimentare regionale, in linea con quanto disposto dalla Legge 204 del 3 agosto 2004, ottenuta con il sostegno di un milione di firme raccolte da Coldiretti e che obbliga a indicare la provenienza dei prodotti agricoli in tutti gli alimenti”.

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