12 Ottobre 2010
ETICHETTATURA

La Coldiretti Puglia chiede controlli stringenti anche nei supermercati

“Nulla di nuovo per il mondo olivicolo pugliese. L’inchiesta del quotidiano spagnolo El Pais non ci sorprende assolutamente. Da anni denunciamo l’esistenza di un vero è proprio racket con centinaia di migliaia di litri di olio di oliva che viene rubato in Spagna per essere importato clandestinamente in Italia da parte di bande organizzate. L'operazione condotta nelle ultime ore ha portato al fermo di dieci italiani e un cittadino spagnolo che probabilmente avevano progettato il trasporto dell’olio di oliva a Bari (Italia), su strada o dai porti di Valencia o Barcellona”. E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ad intervenire sul caso sollevato dal quotidiano El Pais che dedica una intera pagina all’ultimo furto che ha visto sparire 105mila chili di olio di oliva ad Almeria. In precedenza, i ladri avevano colpito frantoi a La Puerta de Segura (Jaén), dove sono stati rubati 90mila chili di olio extra vergine di oliva.
Il comparto olivicolo-oleario pugliese è uno dei comparti più colpiti da frodi e sofisticazioni in Puglia. Nonostante il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d’Origine Protetta)  al ‘Terra di Bari’, ‘Terra d’Otranto’, ‘Dauno’, ‘Collina di Brindisi’ e ‘Terre Tarentine’ ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, sono 160 i milioni di litri di olio di oliva importati ogni anno per essere miscelati con quello italiano ed in particolare con quello pugliese, dato che l'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale è pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale. Il risultato è che sugli scaffali dei supermercati è straniero l'olio di oliva contenuto quasi in una bottiglia su due.
“Importante il contributo alla trasparenza – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – in seguito all’approvazione del DdL approvato alla Camera, ed ora passato all’esame del Senato, che prevede l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti agroalimentari. Così come è da accogliere con grande soddisfazione l’annuncio del Commissario europeo all'Agricoltura, Dacian Ciolos, che intende proporre il prossimo otto dicembre al Consiglio dei Ministri dell'Ue ‘un nuovo quadro giuridico per introdurre l'etichettatura obbligatoria d'origine in tutti i settori' agricoli, così come è già accaduto per l’olio extravergine di oliva. Tutto questo quadro normativo deve far sì che possano essere destinate agli organi di controllo adeguate risorse, al fine di intensificare un monitoraggio stringente dei fenomeni che avvengono in Puglia, quali la presenza di olio extravergine d’oliva sugli scaffali della Grande Distribuzione Organizzata a prezzi assolutamente non plausibili, l’aumento dell’importazione di prodotti comunitari ed extracomunitari e contestuale diminuzione delle esportazioni e le esitazioni incomprensibili nell’indicazione dell’origine delle olive in etichetta, così come sancito dal Decreto del 9 ottobre 2007”.
Dall’inizio dell’anno sono otto i frantoi spagnoli che hanno subito furti tra Toledo, Albacete, Badajoz, Murcia, Jaen e Almeria.

SONDAGGIO

Per il cenone di Capodanno, cosa guiderà principalmente le tue scelte di acquisto?

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi