Recrudescenza del fenomeno a Terlizzi, per cui è stato chiesto un incontro urgente al Sindaco Gemmato e al Prefetto di Bari Bellomo
Fanno registrare un balzo le denunce di reati ai danni del settore agricolo con le razzie di olive nelle campagne e il furto di mezzi e attrezzi agricoli, un fenomeno recrudescente anche a causa dell’emergenza Covid. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala lo stato di difficoltà che vivono gli agricoltori in campagna in provincia di Bari, con le denunce che fioccano a Terlizzi per cui è stato chiesto un incontro urgente al Sindaco, Ninni Gemmato e al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo.
“Con la campagna olivicola in corso, gli agricoltori subiscono l’assalto di bande ben organizzate che in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Per questo chiediamo di concerto con la Fondazione Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti di collaborare a concretizzare iniziative tempestive ed efficaci di presidio delle aree rurali”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della ‘refurtiva’ che i ladri non riescono a portare via, aggiunge Coldiretti Puglia.
“Chiediamo un incontro urgente al Sindaco Gemmato e al Prefetto di Bari Bellomo – aggiunge Nicola D’Orfeo, presidente di Coldiretti Terlizzi - in modo che sia organizzato un presidio capillare delle forze dell’ordine negli areali dove i fenomeni sono più gravi e stiamo subendo il furto di olive, di attrezzature come gli scuotitori e dei mezzi agricoli. Gli agricoltori sono costretti a organizzarsi in ronde notturne e diurne”, denuncia D’Orfeo.
Capitolo a parte merita – insiste Coldiretti Puglia - il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio sulla criminalità dell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l’intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all’alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare. Per questo Coldiretti Puglia, ringraziando le forze dell’ordine per l’opera incessante svolta quotidianamente, chiede una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori, agli operai e al mercato del vero Made in Italy prodotto in Puglia.