Riaprono i mercati dei fiori di Taviano il 29 aprile e Leverano il 30 aprile, dopo un oltre 1 mese di fermo a causa dell’emergenza Coronavirus. A darne notizia è Coldiretti Puglia che torna a chiedere al Comune di Terlizzi di riaprire l’importante sbocco di commercializzazione per il settore floricolo, grazie al chiarimento del Governo nel quale è stato precisato che “la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita”.
“Bene stanno facendo i Sindaci di Leverano e Taviano a riaprire i Mercati. Anche il Prefetto d Bari Bellomo ha inviato una comunicazione a tutti i Sindaci dell’Area Metropolitana di Bari chiarendo che è ammessa la commercializzazione di piante e fiori. Pertanto, il Mercato dei fiori di Terlizzi può riaprire regolarmente, organizzando l’attività in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore. Nelle scorse settimane forte è stato il pressing di Coldiretti affinché fossero consentiti e riaperti importanti sbocchi di vendita per il settore florovivaistico che sta vivendo un momento di criticità per l’emergenza Coronavirus. Si tratta di un risultato di cui il settore, però, deve beneficiare concretamente per iniziare a rialzarsi”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari – aggiunge Coldiretti Puglia - con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione, registra il crollo degli ordini e il blocco totale dei mercati esteri ed internazionali con punte fino al 100%.
Il settore sviluppa in Puglia una Produzione Lorda Vedibile di oltre 300 milioni di euro – riferisce Coldiretti Puglia - con un risvolto occupazione di oltre 2 milioni di giornate di lavoro. Il risultato dell’emergenza con il blocco delle vendite è stato di quasi un miliardo di fiori e piante appassiti e distrutti nei vivai dove – conclude la Coldiretti – sono crollati gli acquisti di fiori recisi, di piante fiorite in vaso, le produzioni tipiche della primavera e si sono fermate anche le vendite e l’export di alberature e cespugli, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale, grazie ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini.
“Servono interventi urgenti per indennizzare le imprese florovivaistiche per l’ingente danno diretto e ridare liquidità alle aziende – incalza il presidente Muraglia - attraverso la dichiarazione di stato di calamità, con una declaratoria specifica per il comparto florovivaistico, l’aumento del fondo rotativo che dispone al momento di una dotazione di 10 milioni di euro, del tutto insufficiente a dare sostegno alle imprese florovivaistiche, il sostegno in de minimis alle imprese e lo snellimento delle procedure per lo smaltimento del prodotto invenduto”.
L’erogazione di finanziamenti da parte delle banche alle aziende in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus, con le opportunità previste dal cosiddetto Dl Liquidità (decreto legge 8 aprile 2020), attraverso cui lo Stato si fa garante, interessa sia le aziende agricole che presentano il bilancio sia quelle che presentano la semplice dichiarazione Iva prevede diversi canali per l’attivazione dei quali è possibile rivolgersi alla Rete Agricorporatefinance (www.agricorporatefinance.it) promossa da Coldiretti che aiuta ad evitare pericolose file alle filiali delle banche e a ridurre la burocrazia.