25 Gennaio 2012
CARO CARBURANTI

“Un danno enorme. Tre giorni di sciopero che hanno letteralmente paralizzato i comparti ortofrutticolo e lattiero in Puglia. Abbiamo stimato che i 12 blocchi degli autotrasportatori a Cerignola, San Ferdinando di Puglia, San Severo, Foggia, Gioia del Colle, Putignano, Noci, Andria, Brindisi, Massafra e Taranto – denuncia il Presidente della Coldiretti Puglia,Pietro Salcuni – hanno già arrecato un danno di circa 10 milioni di euro all’agricoltura pugliese. Le ragioni alla base della protesta relativa al caro carburanti possono essere condivisibili, ma gli scioperi andavano organizzati diversamente. I prodotti deteriorabili come latte e ortaggi non possono subire blocchi e vanno consegnati. Gli imprenditori agricoli risultano tre volte penalizzati, a causa dell’aumento del costo del carburante che grava pesantemente anche sulle loro attività, per il blocco della produzione e/o della commercializzazione dei prodotti e perché devono assumersi anche il costo dello smaltimento”.
Per questo la Coldiretti Puglia ha voluto lanciare un segnale positivo, soprattutto nei confronti dei consumatori. Le imprese agricole presenti quotidianamente nei Mercati e nella Bottega di Campagna Amica, nel corso della mobilitazione odierna con lo slogan ‘Coraggio Italia!” hanno regalato stamani ai consumatori di Bari, oltre 100 quintali di ortaggi, cime di rape, verze, cavoli e oltre 5mila carciofi, dinanzi alla Chiesa di San Ferdinando in Via Sparano (quartiere Murat). Contestualmente è stato consegnato un ‘dono orticolo’ per la mensa dei poveri, allestita dalla Chiesa di San Giuseppe (quartiere Madonnella).
“I Mercati di Campagna Amica sono immuni dalle speculazioni sui prezzi dei prodotti agricoli che si stanno registrando in queste ore, aumentati ingiustificatamente con la scusa dello sciopero dei TIR. I nostri Mercati, la Bottega di Japigia e le aziende agricole socie – denuncia il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – sono stati letteralmente presi d’assalto dai cittadini-consumatori perché i prezzi dei nostri prodotti sono rimasti inalterati, rispetto a quelli di altri esercizi commerciali e mercati rionali letteralmente decuplicati, a danno dei consumatori”. Agricoltura e pesca sono settori fortemente condizionati dal caro carburanti sia per le lavorazioni dei terreni e la trasformazione dei prodotti, ma anche per la conservazione degli alimenti ed il trasporto, dato che l'86 per cento delle merci viaggia ancora, purtroppo,  su strada. L'agroalimentare è il settore che maggiormente risente dei ritardi e della perdita di opportunità commerciali, a cui si aggiungono la distruzione e il deprezzamento che subiscono prodotti deperibili, quali latte, carne, frutta e verdura. La famiglia pugliese (2/3 componenti) spende in media ogni mese 430 euro per i consumi alimentari, il 5,5% in più rispetto alla media nazionale. Il capitolo di spesa più consistente riguarda carne (96 euro), ortaggi e frutta (74 euro), pane e farinacei (66 euro), latte, formaggi e uova (63 euro), oli e grassi (13,7 euro). Grande successo delle vaschette di frutta già tagliata e sbucciata, pronta all’uso senza doversi “sporcare le mani” e da gustare come snack rompi-digiuno durante la giornata o come risparmia-tempo. L'aumento del consumo di piatti pronti riflette i cambiamenti in atto nella struttura stessa delle famiglie e nelle abitudini, dovute al maggior numero di donne lavoratrici e alla crescita del numero dei single.

SONDAGGIO

Con l’aumento dei prezzi e i cambiamenti climatici, quale aspetto consideri più importante quando scegli cosa mettere nel piatto?

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