31 Maggio 2013
CAMPAGNA AMICA

 IL BUONPESCATO ITALIANO A BARI
INAUGURATO OGGI IL VILLAGGIO

Straordinaria l’affluenza di pubblico all’inaugurazione del Villaggio del BuonPescato Italiano che per tre giorni, da oggi fino a domenica prossima 2 giugno, a Bari su Piazza Libertà (Prefettura), farà conoscere, attraverso degustazioni gratuite (ogni giorni a partire dalle ore 18,00) e cooking show, ai cittadini-consumatori le proprietà e il gusto inconfondibile delle specie ittiche che caratterizzano il pescato pugliese.
“La scarsa conoscenza delle specie ittiche eccedentarie – spiega Paolo Giarletta, amministratore della società Studio Nouvelle, responsabile del Progetto BuonPescato Italiano – ci impone di lavorare sulla promozione al grande pubblico delle eccellenze dei nostri mari. Inutile dire che la Puglia riveste in tale direzione un ruolo di prim’ordine, soprattutto dal punto di vista del cosiddetto pesce povero che, oltre alle qualità nutrizionali e alle straordinarie caratteristiche organolettiche, gode di un rapporto qualità-prezzo a tutto vantaggio del consumatori”.
Partner Tecnici dell’iniziativa la Coldiretti Puglia, con la rete delle imprese agricole di Campagna Amica, e l’intero staff di chef e studenti dell'IPSSAR "Armando Perotti" di Bari.
“La rassegna gastronomica del BuonPescato – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - è l’occasione ideale per parlare di un settore fondamentale per la nostra regionale dagli oltre 600 chilometri di costa. La chiusura dell’accordo sulla Politica Comune della Pesca in Europa (P.C.P.) rappresenta un fatto positivo ed uno strumento indispensabile per la guida del comparto ittico, ma restano perplessità sui punti cardine che sono stati oggetti di intenso dibattito nei mesi scorsi e sui quali erano stati trovati accordi di massima non del tutto soddisfacenti. La pesca e l’acquacoltura Comunitaria non soddisfano i mercati dell’Unione, e circa la metà dei consumi di pesce del Vecchio Continente dipendono delle importazioni”.
Promossa dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Direzione Generale delle Pesca Marittima e dell’Acquacoltura e realizzata con il contributo del Fondo Europeo per la Pesca, la rassegna gastronomica del BuonPescato Italiano promuove le specie ittiche nazionali meno conosciute ma dotate di preziose qualità nutrizionali. “Il coinvolgimento del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali in un progetto che ci vede attori protagonisti in qualità di partner tecnici – aggiunge la Preside dell’Istituto Alberghiero Perotti di Bari, Rosangela Colucci -  non solo ci onora, ma evidenzia la strategia vincente di fare squadra per un obiettivo comune: valorizzazione e promozione delle specie ittiche nazionali, soprattutto quelle meno conosciute ma dotate di preziose qualità nutrizionali. I nostri alunni e i loro docenti chef avranno modo di cimentarsi in importanti esercitazioni aperte attraverso le degustazioni, i buffet di gala, i coking show, gli eventi speciali e i tre convegni previsti sui percorsi di qualità che portano il pesce povero dei mari pugliesi alla nostra tavola. Si tratta, dunque, di una eccezionale opportunità formativa dove il mondo scuola e il mondo del lavoro (produttori e ristoratori) possono confrontarsi attraverso importanti momenti di crescita per la formazione”.
Di assoluto rilievo i numeri del settore in Puglia, il cui valore economico è pari all’1% del PIL pugliese e arriva fino al 3,5% se si considera l’intero indotto, conta 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura. Le aree vocate sono prioritariamente Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi,
In Europa – sottolinea Coldiretti Impresa-Pesca –, per evidenziare il deficit produttivo, resta ancora un  altro mese prima che il pesce comunitario finisca, secondo il dossier “Fish dependence day”.  Dal 4 luglio prossimo l’Europa inizierà, infatti, inizia a essere dipendente dalle importazioni per coprire il proprio fabbisogno di pesce.
 “La nuova frontiera in Puglia – ha dichiarato Il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio -  è la piscicoltura in mare, realizzata con strutture semi sommerse poste al largo delle coste. Sotto il livello del mare vi sono gruppi di 2-8 gabbie in cui vengono tenuti i pesci, realizzate con materiali e con forme tali da poter resistere a condizioni meteorologiche estreme, facilmente sostituibili in caso di necessità. Un esempio di eccellenza è l’azienda Reho di Gallipoli, specializzata nell’allevamento di pesce in mare aperto. Il prodotto finale conserva le qualità alimentari dei pesci catturati piuttosto che dei pesci allevati; inoltre la circolazione dell'acqua è tale da diminuire notevolmente i rischi di impatto ambientale provocati dagli impianti a terra. Gli svantaggi sono legati alla necessità di impiegare personale specializzato (tra cui dei sub per la manutenzione), di predisporre a terra le strutture di supporto (magazzino, avannotterie, bacini di pre-ingrasso) nonché ai rischi di mareggiate, collisioni e rotture (accidentali e non)”.
Dal 1993, le catture della UE sono infatti diminuite costantemente, con il crollo del 25 per cento del pescato, mentre le imprese sono diminuite di circa il 30 per cento e si sono persi circa 18.000 posti di lavoro. Il tutto – sottolinea Coldiretti Impresa-pesca – in un trend di aumento dei consumi dell’ittico degli ultimi 20 anni, frenati solo nel 2012 – 2013 per il coinvolgimento del settore nella crisi generale, che ha portato ad una regressione di consumi pro-capite da 22 chili a 19 chili annui.

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